Podio per Giugliano: terzo dietro a van der Mark
Jonathan Rea è imbattibile. Il campione del mondo Superbike ha vinto anche gara 2 di Phillip Island bissando il successo del sabato di gara 1. Per il britannico della Kawasaki un altro capolavoro resistendo agli attacchi di Davies, caduto all'ultimo giro, e van der Mark, ottimo secondo. Terzo gradino del podio per Davide Giugliano che, con la sua Ducati, ha beffato Hayden nel finale. Guintoli (Yamaha) quinto davanti a Sykes (Kawasaki).
Un'altra gara ricca di emozioni: la Superbike non ha deluso le aspettative della vigilia. A Phillip Island grande spettacolo con due prove combattute fino alla fine. Anche in gara 2 è stato decisivo l'ultimo giro con il duello Rea-Davies che si è riproposto. A uscirne vincitore sempre il campione del mondo, mentre il ducatista, rischiando il tutto per tutto per il sorpasso, è finito in terra buttando via un altro podio. Punti importanti lasciati per strada anche in ottica campionato: il decimo posto finale dell'inglese è una magrissima consolazione.
Il pilota Kawasaki è già il dominatore del Mondiale, ma confermarsi non sarà comunque una passeggiata. C'è un lotto di 5-6 piloti pronti a dare battaglia fino alla fine. Tra questi Mark van der Mark che torna dall'Australia con un sorriso a trentadue denti. Dopo il terzo posto di sabato è arrivato il secondo gradino del podio in gara 2. Una prova convincente per il pilota Honda che per qualche giro ha dato spettacolo stando davanti a tutti.
A festeggiare anche un raggiante Davide Giugliano che è tornato ad assaporare la gioia del podio. Stupisce la grande costanza del ducatista per il tutto il weekend: decisamente il suo punto debole nelle stagioni passate. In gara 2 una piccola sbavatura con il contatto con Sykes a sette giri dalla fine che gli è costato un po' di tempo. Poi nel finale la grande rimonta sorpassando un Hayden in grande spolvero.
Delusione totale per Sykes che ha fotocapiato gara 1. Primi giri davanti con la sua Kawasaki per poi sparire letteralmente nei momenti cruciali. Il sesto posto è davvero troppo poco. Veloce in qualifica, poco consistente in gara.