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Liv Sansoz, Alpinista capace di firmare un’impresa storica come la discesa dal K2 in parapendio, Francois D’Haene, uno dei trail runner più forti al mondo fresco del nuovo tempo di riferimento raggiunto al Nolan’s 14 in Colorado e Maurizio Oviglia, alpinista, scrittore, padre della storia dell’arrampicata in Sardegna: saranno loro gli atleti Petzl protagonisti del Courmayeur Feeling Mountain che andrà in scena, tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, nella Piazza Jardin de l’Ange a Courmayeur.
Il Monte Bianco è la quinta ideale per incorniciare i racconti di chi la montagna la vive da sempre con passione cristallina, spirito infuocato e sogni senza tempo, racconti che saranno il cuore del Courmayeur Feeling Mountain. Petzl è partner dell’Edizione 2025 della kermesse che da anni scandisce le notti d’estate di una delle capitali storiche e più amate dell'alpinismo e dell'escursionismo di montagna.
La Piazza Jardin de l’Ange di Courmayeur sarà palcoscenico di un evento che regalerà un viaggio attraverso diversi modi di vivere la montagna, tutti improntati ad un contatto diretto e puro con la natura.
Vi presentiamo i tre appuntamenti che andranno in scena all’ombra del Monte Bianco e gli atleti che li renderanno un rendez-vous unico; siamo certi che ognuno di loro sarà in grado di farvi rivivere le emozioni delle loro imprese più significative.
LIV SANSOZ CI RACCONTA L’AMORE PER L’ALPINISMO, NATO ALL’OMBRA DEL MONTE BIANCO, E LA SUA IMPRESA SUL K2
L’appuntamento è per venerdì 25 luglio 2025 alle 21:15. Liv ed il compagno di cordata e di vita Zeb Roche ci faranno salire con loro in vetta ad una delle montagne più alte del mondo raccontandoci la discesa storica a bordo di un parapendio biposto, grazie al film che documenta la loro impresa: “K2 Mon amour”, di Mathieu Rivoire, vincitore del premio del pubblico all’edizione 2025 dello Chamonix Film Festival.
Atleta, alpinista e guida alpina, Liv Sansoz è uno dei volti più amati della storia dell’arrampicata e dell’alpinismo, due volte campionessa del mondo di arrampicata, nel 1997 e 1999, nonché tre volte vincitrice della Coppa del Mondo. Non solo gare e podi ma anche tanta roccia: il nome di Liv Sansoz è protagonista di uno dei periodi più iconici della storia dell’arrampicata sportiva ed è la seconda donna al mondo a salire una via gradata 8c+. Nelle sue vene scorre l’amore per la montagna fin da bambina: a soli quattordici anni infatti Liv sale sulla vetta del Monte Bianco con suo padre.
È il 28 luglio 2024 quando Liv Sansoz firma un’impresa eccezionale in Pakistan su una delle montagne più amate e desiderate dagli alpinisti di tutto il mondo, ovvero il K2, a settant’anni esatti dalla sua prima storica ascensione: senza ossigeno Liv arriva in vetta al K2 in 14 ore lungo lo Sperone degli Abruzzi, con Bertrande Roche, guida alpina e istruttore di parapendio. Poi l’impresa storica: insieme su un parapendio biposto Liv e Zeb sono scesi dalla seconda montagna più alta del mondo.
FRANÇOIS D’HAENE RACCONTA LA VITA DI UN TRAIL RUNNER A CONTATTO CON LA NATURA
Sabato 2 agosto non perdetevi l’appuntamento con un atleta che ha fatto della corsa in montagna la sua vita. Ad aprire la serata la proiezione de documentario “Face au Tor” di Alexis Berg e Julien Raison, che racconta del trionfo di D’Haene al Tor des Géants 2024. 330 km e 24mila metri di dislivello positivo che l’atleta francese chiude nel tempo di 69 ore, 8 minuti e 32 secondi. Non solo competizioni e traguardi perché è nel contatto con la natura e con la montagna che D’Haene trova le energie per continuare a realizzare sogni e guadagnare vette e dislivello.
François D’Haene, classe 1985, atleta d’élite francese, quattro volte vincitore dell’Utmb, vincitore al Tor de Géants nel 2024 e fresco detentore del nuovo record stabilito al Nolan’s 14 sulle montagne del Colorado, è considerato a ragione uno degli ultra trailer più vincenti della storia.
Una passione quella per la corsa in montagna che ha portato Francois a ricercare da sempre un contatto puro con l’ambiente che lo circonda e lo ha portato a salire leggero su vette storicamente appannaggio dell’alpinismo classico.
Oggi il suo amore per la corsa in montagna, per le vette più selvagge e incontaminate del mondo, da percorrere leggero e veloce, lo ha portato a vivere e realizzare il progetto “off” Nolan’s 14: fuori dai percorsi battuti per scegliere modi e tempi per vivere e condividere con i compagni di viaggio quest’avventura a più di 4000 metri di quota.
L’obbiettivo del Nolan’s 14 è quello di concatenare le quattordici cime del Sawatch Range che si trovano in America nello stato del Colorado: circa 100 miglia e 13.000 metri di dislivello da percorrere in meno di sessanta ore. Obbiettivo che Francois ha raggiunto segnando un nuovo record: ha percorso 150,9 Km con un dislivello complessivo di 13.823 metri in un tempo incredibile ovvero 35 ore 33 minuti e 41 secondi.
LE LINEE INVISIBILI DI UN ALPINISTA TRAPIANTATO SU UN’ISOLA: A TU PER TU CON MAURIZIO OVIGLIA TRA SOGNI REALIZZATI E NUOVI ORIZZONTI
Il terzo appuntamento è per sabato 9 agosto con l’alpinista Maurizio Oviglia che ci racconterà la sua vita verticale fatta di esplorazioni, scoperte e tanta scalata.
Più di tremila vie nuove attrezzate e liberate, decine di falesie scoperte e pubblicizzate in Sardegna, un numero imprecisato di spit piantati e di metri di arrampicata esplorati per il piacere di chi ama scalare.
Maurizio Oviglia, classe 1963, piemontese trapiantato da decenni in Sardegna, è uno dei nomi più noti del mondo dell’arrampicata italiana. Maurizio ha un curriculum alpinistico impressionante sia su roccia che su ghiaccio.
La passione per la montagna e la fotografia la eredita dal padre: “sono cresciuto sotto alle Alpi, e all’età di 9 anni mio padre decise che era il tempo di portarmi in montagna. Dal 1972 al 1977, data della sua morte, fu il periodo più bello della mia infanzia a cui in gran parte devo ciò che sono. Con lui salii decine di cime, di cui più di 20 oltre i 4000 metri”.
Da tempo, oltre a scovare e ad attrezzare vie di roccia, Maurizio lavora come scrittore e come editore. Le sue guide della Sardegna racchiudono la storia verticale dell’isola. Non solo guide ma anche racconti, come quelli raccolti nel volume “La Linea invisibile” che cristallizzano la grande passione di Maurizio spesa nell’apertura di nuovi itinerari verticali. Da anni Oviglia collabora con la Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo del CAI e attraverso corsi e pubblicazioni mantiene alta l’attenzione su un altro tema centrale, quello legato alla sicurezza in montagna.