"La mia frase 'Il dolore è benzina'? Mi riferivo alle tante volte in cui non sono riuscita a esprimermi al meglio, a non cogliere un'occasione. La mia carriera è stata costellata da questa voglia di riscatto quando non riuscivo a essere me stessa: per questo ho sentito dolore nell'anima". Così Sofia Goggia in un'intervista a Repubblica dopo la vittoria nel SuperG di Coppa del Mondo a Val d'Isere. Dopo l'ottavo posto nella discesa "sono stata molto arrabbiata - racconta - e lo sono ancora adesso nonostante questa vittoria. Sabato non è stata una giornata semplice a livello di gestione emotiva. Una volta che sono rientrata in camera ho pianto: so benissimo che non è una reazione adatta all'atleta che sono e all'età che ho, ma secondo me significa solo che anche a 33 ani ci tengo molto che una gara non finisca così". Ha svelato di aver mandato un messaggio a Gian Piero Gasperini e "gli ho scritto anche stamattina (ieri ndr), sapendo che aveva perso con la Juve. Nonostante sia l'allenatore della Roma è una persona che ha dato tantissimo alla città di Bergamo, diciamo che nutro una profonda stima riconoscenza nei suoi confronti. Ogni tanto ci scambiamo messaggi, gli ho detto quella frase sul dolore e la benzina e lui mi ha detto che era d'accordo, anzi ha detto che siamo simili nelle reazioni".
C'è delusione per non essere stata nominata portabandiera? "Ma no, penso che ci fossero molti atleti che valevano questo titolo, sono state fatte delle scelte e chiaramente le rispetto. Ma dico anche che secondo me la bandiera più bella che si possa alzare è quella al traguardo della gara olimpica: quindi se quello può essere il mio ruolo, darò tutta me stessa per provare ad alzarla lì". Come si affronta una gara olimpica di pochi secondi che valgono un quadriennio? "Come una gara di Coppa del mondo - assicura - dove può succedere di tutto. Guardiamo la discesa di sabato, alcune scendevano col sole, poi la luce si è spenta totalmente. Ma al di là di quelle che possono essere le condizioni, sei tu a dover dare il meglio di te stessa. Su di me, Sofia Giggia, nulla ha esercitato un fascino paragonabile ai cerchi olimpici, è sempre stato il mio grande sogno. E forse proprio per questo motivo, perché è una gara one shot one kill, una volta ogni quattro anni". Per il resto ai Giochi "penseremo a febbraio. Dopo Natale andrò a Semmering e a Kranjska Gora per i giganti, poi ci sarà tutto il mese di gennaio, con tante gare di velocità".