"Cento anni dalla nascita di Paolo Rosi in un'immagine che scandisce una doppia ricorrenza: 24 aprile 1954, Olimpico di Roma, Italia-Francia, l'ultima partita in azzurro di Paolo che da quattro giorni aveva festeggiato il traguardo dei trent'anni. Il punteggio e' severo, 12-39, ma e' la Francia dei fratelli Prat e di piu' non si puo' fare". Cosi' la Fir ricorda sul proprio sito il giornalista, telecronista e ex giocatore della nazionale Paolo Rosi, nato il 20 aprile del 1924 e scomparso nel 1997. "Appena cinque giorni prima, a Napoli, Paolo si era concesso un anticipato regalo per il compleanno che stava arrivando: meta alla Spagna, battuta 16-6. La trasformazione e' di Paolo Dari, ravennate di Alfonsine, suo compagno alla Rugby Roma. Sino all'anno prima il compito era svolto da Mario Battaglini, detto Maci, rodigino: la sua citta' gli ha eretto un monumento. Paolo ha avuto il suo nome sul piccolo stadio di fronte all'Acquacetosa, dove spesso la pista e' stata calpestata da Marcell Jacobs", si legge. Rosi, 12 caps tra il '48 e io '54 e' stato autore della prima meta di un italiano a Twickenham (capito' per Resto d'Europa-Rosslyn Park in uno di quegli incontri celebrativi che appartengono a un altro tempo), telecronista della Rai per il rugby, l'atletica, il pugilato, divulgatore di una cultura ovale che aveva assorbito e che concesse con generosita' a chi lo ascoltava facendosi rapire e cullare dal suo repertorio di aggettivi, di immagini, di ricordi, offerti con stile, misura, senza isterie, con una voce inconfondibile.