© IPA
Con un messaggio intenso e carico di emozione, Red Bull ha voluto salutare pubblicamente Felix Baumgartner, lo sportivo estremo che per anni è stato uno dei volti simbolo dell'azienda, morto ieri per un malore dopo essersi lanciato col parapendio. Il necrologio, pubblicato oggi in forma integrale, è una dichiarazione di affetto, rispetto e riconoscenza verso un uomo che ha vissuto inseguendo l'impossibile. "Grazie, Felix. Grazie per essere stato come eri: chiaro, esigente, critico - soprattutto con te stesso," si legge nel comunicato ufficiale. "Intransigente quando ti mettevi in testa qualcosa - discutere con te aveva senso solo se si avevano buoni argomenti." Baumgartner, noto per le sue imprese al limite delle capacità umane, è stato ricordato da Red Bull non solo per il suo coraggio, ma per la meticolosità con cui affrontava ogni progetto. "Non sceglievi mai la via facile," prosegue il testo. "Cercavi sempre la sfida più grande - e la affrontavi con rigore, intelligenza, instancabile precisione e una buona dose di coraggio." Ma accanto all'immagine pubblica dell'uomo che ha sfidato la stratosfera, Red Bull ricorda anche il Felix privato: discreto, generoso, profondamente umano. "In tanti non hanno mai avuto la possibilità di vedere quanto cuore ci fosse in te. Quanto fossi caloroso, sensibile, disponibile. 'Se sto bene io, devono stare bene anche gli altri', hai detto una volta. E così hai vissuto: in silenzio, ma con effetto. Hai aiutato, senza clamore. E sono stati in tanti a ricevere il tuo aiuto." Il legame tra Baumgartner e Red Bull è stato più di una collaborazione: è stato un percorso condiviso, un cammino di crescita reciproca. "Sei cresciuto con noi, e noi con te. Non rinunceremmo a nessuno dei giorni trascorsi insieme. Ti porteremo nei nostri cuori - come collega, come compagno di strada, ma soprattutto come amico." Il saluto si chiude con una frase semplice, ma definitiva: "Grazie, Felix. Per tutto." L'atleta austriaco, reso celebre dalla missione Red Bull Stratos nel 2012 quando saltò dalla stratosfera a oltre 39 chilometri d'altezza, era conosciuto anche per la scritta "Born to fly" tatuata sul braccio: un motto che lo ha accompagnato per tutta la vita. Negli ultimi giorni prima della tragedia, appariva ancora entusiasta sui social, condividendo immagini dei suoi voli lungo la costa adriatica italiana.