"Lo sport italiano e' all'avanguardia nell' equiparazione tra atlete e atleti". Carlo Mornati, segretario generale e responsabile della preparazione olimpica del Coni, non certo è tra quanti si possono sorprendere per i successi delle coppie miste azzurre. Non solo Errani-Vavassori, i due tennisti seguono le orme di Tita-Banti, Pellacani-Santori, Costantini-Mosaner. "La vittoria di stanotte agli Us Open - spiega Mornati, al telefono con l'ANSA - e' in un certo senso l'eccezione, l'estro italiano applicato al doppio misto: l'unione di due eccellenze che si allenano e giocano da sole, nei rispettivi doppi maschili e femminili, e insieme risultano vincenti. Ma il nostro sport olimpico e' tutto un sistema fondato sull'equiparazione donna-uomo: per questo vinciamo tanto nelle discipline miste. Si lavora con gli stessi tecnici, spesso ci si allena insieme, si fanno collegiali comuni, si danno gli stessi premi. In questo senso, siamo avanti rispetto agli altri Paesi". Discorso diverso per lo sport professionistico, che "investe molto sulle donne ma fa i conti con i fattori economici". Tita e Banti nella vela olimpica, Pellacani-Santoro nei tuffi syncro, Pelati-Ruggiero nel nuoto artistico, Costantini-Mosaner nel curling: per Mornati si tratta di un messaggio, che va oltre la parità numerica uomo-donna raggiunta dalle spedizioni azzurre ai Giochi, e anche il frutto di una programmazione agonistica. "Da parte del Cio - spiega - c'e' una chiara indicazione: una volta raggiunta la parita' numerica atlete-atleti, la nuova frontiera è rappresentata dalle discipline miste. Lo sport italiano l'ha capito in anticipo, e ci lavora da anni. Pensiamo alle staffette miste del nuoto e dell'atletica... Sapere che certe gare diventeranno discipline olimpiche é uno stimolo". Quanto al futuro, "difficile fare nomi o pronostici - dice Mornati - ma ritengo che, dal biathlon allo slittino, fino allo slalom a squadre, i Giochi invernali di Milano Cortina ci riserveranno soddisfazioni dalle gare miste". Cosa serva a una coppia mista è presto detto: "Nello sport i livelli di relazione sono diversi dal quotidiano - riflette Mornati - Sicuramente servono rispetto reciproco, fiducia e affiatamento". E non é detto che non sia anche una scuola di vita.