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ALPINISMO

Tragedia sul Pik Pobeda: Luca Sinigaglia muore durante l'intervento di salvataggio dell'alpinista russa Natalia Nagovitsyna

Il 49enne milanese era salito sulla vetta del Kirghizistan per portare i beni essenziali alla collega, bloccata dal 12 agosto a causa di una frattura alla gamba

21 Ago 2025 - 15:39
 © facebook

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Aiutarsi è un dogma per chi frequenta la montagna, tanto a volte da mettere in pericolo la propria vita. Un gesto d'altruismo che è costato caro a Luca Sinigaglia che è morto sulle pendenze arcigne del Pik Pobeda, cima posta al confine fra Kirghizistan e Cina.

Grande conoscitore della zona, il 49enne milanese ha perso la vita dopo essere intervenuto per soccorrere Natalia Nagovitsyna, alpinista russa di 47 anni bloccata a 7200 metri d'altezza dal 12 agosto scorso a causa di una frattura alla gamba. In seguito all'incidente, Sinigaglia è salito con un collega tedesco per portare alcuni beni essenziali per la sopravvivenza come un sacco a pelo, un fornello, cibo e una bombola di gas.

Nella discesa l'alpinista meneghino è stato travolto da una tempesta di neve 6.900 metri patendo un edema cerebrale da alta quota, aggravato da ipotermia e congelamento. Ciò è stato fatale per Sinigaglia il cui corpo si troverebbe in una grotta in attesa di essere recuperato. L’Ambasciata d’Italia ad Astana, insieme al Console Onorario a Bishkek, starebbe seguendo da vicino la vicenda mantenendosi in contatto con le autorità locali e i famigliari, tuttavia le condizioni meteorologiche renderebbero difficile anche le operazioni di soccorso per Nagovitsyna. Il ministero della Difesa kirghiso ha evacuato 62 tra alpinisti, turisti e soccorritori dal Pobeda e dal vicino Khan Tengri.

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