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Golf, Tiger Woods e i suoi primi 50 anni: leggenda segnata da trionfi e cadute

29 Dic 2025 - 21:03

La 'tigre' compie mezzo secolo. E la sua voglia è ancora tanta nonostante il 'ruggito' si sia affievolito dovendo rendere conto ad una vita di successi e cadute, tradimenti e dipendenze e ad una serie di incidenti e infortuni che hanno frenato la sua popolarità e scalfito il suo talento. A punto da mettere in ombra una carriera straordinaria. Tiger Woods, californiano di Cypress, ha 'graffiato' per decenni diventando un'icona globale del golf e la celebrazione del suoi primi 50 anni, che avverrà domani, 30 dicembre, è più un modo per apprezzare il passato che per interrogarsi sul suo futuro. Noto per aver rivoluzionato lo sport con il suo talento dominante e per la sua complessa figura di sportivo leggendario, segnato da successi strabilianti (15 Major, 110 tornei vinti), Woods ha giocato solo 11 volte da quando è rimasto gravemente ferito nell'incidente d'auto del 2021 a Los Angeles quando subì numerose fratture alle gambe. E questo è il primo anno in cui non ha giocato un singolo torneo, a causa della rottura del tendine d'Achille a marzo e di un settimo intervento alla schiena a settembre. Eppure il suo impatto su questo sport rimane enorme. Basta parlare con qualsiasi golfista che abbia giocato contro Tiger Woods e sicuramente racconterà almeno una storia su colpi così sublimi che erano certi che non potessero essere eseguiti né da loro né da nessun altro. Se non da lui, il migliore, proprio perchè semplicemente diverso. Per tanti anni, tanti grandi del golf non erano mai riusciti a immedesimarsi in Woods. Ora ci riescono. Perché neanche Tiger può battere il tempo. Cinquanta primavere sono un traguardo importante per chiunque ma nel golf è diverso perché questo sport può essere praticato anche dopo l'età in cui, in altri sport, gli atleti si sono ritirati da tempo. Phil Mickelson ad esempio ha vinto un Major a 50 anni e lo stesso Jack Nicklaus ha fatto un'ottima figura domenica scorsa al Masters all'età di 58 anni. Per Woods la situazione però è più complicata avendo subito più interventi chirurgici dei 15 Major vinti. "Probabilmente giocherò 25 eventi in entrambi i tour e penso che questo dovrebbe coprire la maggior parte del mio anno agonistico?", ha scherzato Woods alle Bahamas quando gli è stato chiesto del suo 50° compleanno. Ha vinto lo US Open appena otto giorni prima di un intervento chirurgico ricostruttivo al ginocchio sinistro. Ha vinto il Masters due anni dopo l'intervento di fusione lombare. Ma non è più lo stesso da quell'incidente d'auto del 2021 concludendo solo quattro di quei tornei senza riuscire ad andare e a meno di 16 colpi dal vincitore. "Tornare a che punto? Vorrei tornare semplicemente a giocare a golf". Per questo il suo compleanno è più un'occasione per guardare indietro che avanti. Woods ha dominato il golf moderno, mantenuto la prima posizione mondiale per centinaia di settimane, trasformato questo sport attirando un pubblico vasto e diversificato infrangendo le percezioni di classe e razza legate allo sport e diventando un eroe non bianco. Icona e modello è ammirato come eroe sportivo ha ispirato milioni, soprattutto bambini. Ma ora la sua immagine è messa in discussione dagli scandali, simbolo di quegli eroi complessi: atleta rivoluzionario resta un'icona culturale che ha abbattuto barriere ma anche una figura umana alle prese con i propri demoni che ne hanno alimentato il mito e l'interesse mediatico, diventando un simbolo di rottura delle barriere razziali e un'attrazione per milioni di fan.