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Ciclismo: Europei pista Jrs & U23, Italia chiude con 9 ori, 7 argenti e 6 bronzi

21 Lug 2025 - 12:04
 © UEC

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22 medaglie conquistate in sei giorni di gare, frutto di 9 ori, 7 argenti e 6 bronzi. E' il bottino raccolto dagli azzurri del ciclismo che vale il secondo posto nel medagliere degli Europei pista Juniores e Under 23. Un risultato di alto profilo, che supera nel numero il totale di Cottbus 2024 (20 medaglie) e lo fa con un salto di qualità evidente nella sostanza: nove ori contro i sette dello scorso anno, a conferma della continua crescita del movimento azzurro. A completare il medagliere azzurro nell'ultima giornata ci ha pensato la Madison juniores, con la coppia italiana Pegolo-Sanarini che ha chiuso al secondo posto con 46 punti. Meglio ha fatto solo la Gran Bretagna (50), mentre la Francia ha chiuso terza. Anche la prova maschile regala l'argento all'Italia grazie a Julian Bortolami e Riccardo Colombo. La coppia azzurra termina alle spalle dei belgi Thor Michielsen e Witse Bertsel i quali, nonostante una caduta, conquistano con merito il titolo. Chiudono il podio, a parità di punteggio con gli azzurri (27), i tedeschi Hugo Esch e Attila Hofig. Niente medaglia invece per le Madison under 23: ottavo posto per le donne, quarto per gli uomini.

Dietro il successo azzurro non ci sono solo i numeri, ma segnali tecnici molto significativi. A partire dalla velocità, che si è dimostrata in crescita costante e strutturata. I due ori nel Team Sprint, sia maschile che femminile, indicano che il lavoro sul gruppo sta dando frutti concreti: non è più il singolo talento a trainare, ma un'intera squadra che cresce insieme. Particolarmente evidente nel settore femminile, che fino a pochi anni fa era praticamente inesistente - con Miriam Vece unica rappresentante stabile a livello internazionale. Ora, invece, arrivano riscontri da una base più ampia, come testimonia l'oro nel Keirin juniores di Siria Trevisan, ulteriore conferma di un movimento che sta decollando anche tra le ragazze. Sul fronte endurance, si conferma l'affidabilità e la profondità della scuola italiana. I quartetti sono saliti quasi tutti sul podio, a eccezione della formazione Under 23 femminile. Una costanza di rendimento che ha un peso specifico importante, soprattutto in ottica olimpica: la Madison, altra disciplina a cinque cerchi, ha regalato soddisfazioni e medaglie, a conferma di un'identità ben definita nel settore. Da sottolineare anche l'ottimo rendimento tra gli Under 23 di Davide Stella e Juan David Sierra, già protagonisti tra gli juniores e ora capaci di confermarsi anche nella categoria superiore. Entrambi hanno già maturato esperienze tra gli Elite e questa rassegna continentale ha rappresentato per loro un banco di prova prezioso in vista dei prossimi impegni internazionali. Una generazione che ha tutte le carte in regola per essere protagonista anche nei grandi appuntamenti internazionali dei prossimi anni, con lo sguardo rivolto a Los Angeles 2028.

Ne è convinto anche il presidente Cordiano Dagnoni, che traccia un bilancio della rassegna continentale: "Questi straordinari risultati ad Anadia - 22 medaglie totali - confermano la forza e la continuità del nostro movimento giovanile. Sono arrivate medaglie da tutti i settori, con una crescita importante nella velocità femminile, fino a pochi anni fa assente, e la conferma della solidità dell'endurance. Anche nella Madison, disciplina olimpica come l'Inseguimento a squadre, continuiamo a essere protagonisti. Non è solo una questione di numeri, ma di dedizione e spirito di squadra - ha evidenziato il numero uno della Federciclismo - In momenti come questi, sentiamo la responsabilità di coltivare questi giovani talenti in un ambiente di valori e inclusione. Voglio ringraziare gli atleti e lo staff, e in particolare sottolineare il grande lavoro dei tecnici e del team performance: su pista i risultati arrivano solo con lavoro specifico e costante. Il loro impegno è testimonianza concreta del valore del nostro movimento".

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