Conte isola la squadra, rinsalda lo spirito del gruppo, lavora duro al quartier generale del Napoli, nessuno che non faccia parte dello staff tecnico può metterci piede. Il Napoli comunque corre, poi trotta, poi rallenta, quindi inciampa. Conte deve fare i conti con la pareggite, le rimonte subite all’ultimo minuto, gli infortuni in serie… jella, sfortuna, quella cosa lì… Perde la vetta, testimone di prima della classe consegnato all’Inter. Appunto, Napoli-Inter, sfida scudetto, finisce 1-1, grazie Billing, l’uomo del destino. Entra in campo nel finale e segna. Conte urla: “meritavamo di più, l’Inter è una corazzata costruita negli anni, ma noi con carattere e determinazione possiamo dire la nostra”. BOOOOMMMM… Il presidente De Laurentiis così sui social: “Non è un punto in meno dall’Inter che ci deve spaventare, noi siamo una grande squadra con un grande allenatore”. EUFORIA, ESALTAZIONE. Ma anche dichiarazione d’intenti. Sdoganata la parola scudetto, e chissene della scaramanzia. “Saranno 10 finali” il grido di battaglia dell’highlander Conte.