Il numero 10 bianconero si racconta: "Ho studiato Del Piero, ma ognuno ha il suo percorso. Essere il simbolo della Juve mi dà sicurezza"
Tra le stelle che stanno maggiormente brillando finora al Mondiale per Club c'è senza dubbio Kenan Yildiz, che alla viglia della sfida contro il Manchester City che può regalare il primo posto nel girone, ha parlato della sua crescita ai microfoni de La Gazzetta dello Sport assicurando di non soffrire la pressione: "Essere il simbolo della Juventus mi dà grande sicurezza e fiducia nei miei mezzi. So quello che devo fare, lavoro ogni giorno per aiutare la squadra. Credere in se stessi è importante, aiuta ad affrontare ogni sfida al top".
La prima volta che è venuto in America con la Juve c’era ancora Massimiliano Allegri in panchina e lui era un ragazzino aggregato dalle giovanili, oggi è una star del Mondiale e nell'ultimo anno la sua vita è cambiata radicalmente: "Io sono cambiato molto, da adolescente sto diventando un uomo, crescendo un po’ alla volta. Sono grato per tutto e spero di migliorare ogni giorno. In cosa? Forse nella mentalità. Quando sei giovane e ti ritrovi a giocare con compagni più grandi ed esperti devi salire sempre di livello. Devi essere bravo a entrare subito in una nuova dimensione, migliorando in ogni cosa perché il calcio è fatto di tanti fattori. E devi cercare di cambiare atteggiamento, crescendo tanto anche fisicamente e prendendoti cura del tuo corpo. Ci sono stati momenti difficili, nel calcio non può andare sempre tutto liscio. Però nel complesso sono contento di come sia andata la stagione e anche di come stia proseguendo in America".
Il paragone con Del Piero? "Non amo i confronti, io voglio solo continuare a fare il massimo in allenamento e in partita, per me e per il bene della squadra. Ho studiato molto Del Piero, so quello che ha fatto ma siamo due persone diverse: ognuno ha il suo percorso".
Del Piero è stato una bandiera della Juve, Yildiz può seguire le sue orme? "Ripeto, ognuno di noi ha la sua storia e il suo percorso. Restare tutta la vita alla Juventus per me sarebbe un sogno, ma nel calcio non puoi mai sapere cosa può succedere. Preferisco godermi il presente senza pensare troppo al futuro. Il rinnovo? Sono sincero, in questo momento non ci penso. Sono felice della situazione e mi interessa solo lavorare per il bene della squadra. Non parlo di soldi, voglio dare il massimo sul campo".
Il rapporto con Tudor: "Quando è arrivato ha portato grande energia e ha aiutato tutta la squadra. A me in particolare ha detto di concentrarmi su ciò che devo fare in campo e mettere da parte tutto il resto. Non mi piace parlare del passato, però è vero che Tudor mi concede molta libertà. È molto bello segnare più gol, ma non è l’unica cosa che conta. Io voglio sempre giocare bene e ottenere il meglio".
Ora la sfida al City: "Sarà una bellissima sfida, ma anche una gara molto difficile: tutti conosciamo la storia del City. Sicuramente vogliamo vincere il girone, ma non importa chi affronteremo dopo. Mi piacerebbe ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo. Il Real è forse la squadra più forte al mondo, ma per noi non fa differenza l’avversario. Chi vince il Mondiale? Non lo so, però una cosa posso dirla: faremo di tutto per essere noi a sollevare il trofeo".
“Se mi raserei a zero per vincere il Mondiale? No, quello non lo farei. Sono molto grato ad Allegri per quello che ha fatto per me e anche per avermi fatto tagliare i capelli, credo di stare meglio così. Però rasarmi a zero proprio no, mi spiace".