SCIALPINISMO

Successo franco-austriaco nell'Adamello Ski Raid maschile ma le atlete di casa nostra sono imbattibili

Il classico appuntamento sulle montagne al confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige ha chiuso la stagione internazionale dello scialpinismo sulle lunghe distanze.

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Seconda vittoria straniera nella giovane storia dell’Adamello Ski Raid. Come nell’ormai lontano 2013 uno dei protagonisti della classica scialpinistica è stato il francese di Arêches-Beaufort (patria della mitica Pierra Menta) William Bon Mardion. Otto anni fa in coppia con il connazionale Matheo Jacquemod, in questa occasione il 37enne specialista transalpino ha fatto squadra con l’austriaco Jakob Herrmann da Werfenweng, di quattro anni più giovane. I “nostri” si sono rifatti in campo femminile, anche in questo caso nel pieno rispetto del pronostico ad imporsi è stato il team valtellinese del CSI (Centro Sportivo Esercito) composto dalle giovani Giulia Murada e Giulia Compagnoni.  

Quella andata in scena sabato 10 aprile si è rivelata una settima edizione di Adamello Ski Raid all’altezza delle sei che l’hanno preceduta,  nonostante gli indispensabili “ritocchi” imposti dall’emergenza sanitaria: parterre limitato (si fa per dire) a centosessanta squadre, percorso inedito, più “raccolto” ma anche più tecnico, chiuso al pubblico naturalmente (che ha comunque potuto seguire la gara grazie all’ottima copertura sulle varie piattaforme social). Soprattutto un tracciato dall'alto tasso adrenalinico, che prevedeva uno sviluppo di trentaquattro chilometri per 3180 metri di dislivello nella sfida maschile e di trenta chilometri (2560 metri D+) per quanto riguarda la competizione al femminile. Oltretutto, l'annullamento della 23esima edizione del Trofeo Mezzalama (rinviato al 2023) ha in un certo senso spostato dalla mitica prova sul Monte Rosa all'Adamello Ski Raid il ruolo di appuntamento finale di questa stagione scialpinistica: quella delle grandi classiche "Long Distance" in particolare.

Bon Mardion ed Herrmann (Skimofriend Dyna/Laspo) partivano accreditati dei favoriti della vigilia (soprattutto a causa del forfait “di massa” dei più forti atleti italiani a causa di infortuni e positività al Covid-19) e non si sono lasciati sfuggire l’occasione di mettere in palmares la vittoria in uno degli appuntamenti “long distance” più ricchi di fascino della disciplina. Il team franco-austriaco ha fatto l’andatura sin dalla prima ascesa verso il Passo Tonale e per gli avversarsi non c’è stato nulla da fare. Tre ore, 41 minuti e 57 secondi, il tempo finale di Bon Mardion ed Herrmann che hanno precedendo di dieci minuti e cinque secondi la collaudatissima coppia rossocrociata Werner Marti e Martin Anthamatten (AXA Martiny). Terzo posto ed ultimo gradino del podio (a dodici minuti e 15 secondi dai vincitori) per gli austriaci Christian Hoffmann e Paul Verbnjak (Team Austria). A poco più di dieci minuti da questi ultimi (e quindi appena ai piedi del podio) le due migliori coppie italiane al traguardo di Ponte di Legno, separate tra loro di sei soli secondi: praticamente allo sprint! Sulla linea d’arrivo il trentino Federico Nicolini ed il valtellinese Andrea Prandi (Team Montura), a “personificare” il gemellaggio tra le montagne di Trentino e Lombardia sulle quali come detto si svolge la gara, hanno avuto la meglio sulla coppia “di lungo corso” formata dagli esperti (appunto) Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari (Team La Sportiva).

Lasciato per una volta (e malvolentieri) campo libero ai colleghi d'Oltralpe al maschile, i "nostri" si sono rifatti nella gara femminile grazie alla classe ed alla forza del formidabile duo... Giulia&Giulia. Favorite della vigilia, Giulia Murada e Giulia Compagnoni hanno fin da subito dettato il ritmo, per poi gestire il vantaggio sulle inseguitrici, dimostrando un buon feeling di squadra nonostante la giovane età di entrambe e - appunto - le incognite della prima esperienza insieme. Le due portacolori del Centro sportivo Esercito hanno concluso la loro prova con il tempo di quattro ore, 11 minuti e 40 secondi, precedendo di tre minuti e 57 secondi la coppia franco-slovacca formata da Lorna Bonnel e da Marianna Jagercikova. Italia anche sul terzo gradino del podio e grande gioia per le due atlete di casa Corinna Ghirardi e Bianca Balzarini (Pink Freeride), portacolori della società organizzatrice Adamello Ski Team, che hanno tagliato il traguardo undici minuti ed otto secondi dopo Bonnel-Jagercikova.

Le "giubbe arancio" di Alessandro Mottinelli torneranno in campo il prossimo mese di dicembre per mettere in scena una delle tappe della Coppa del Mondo di skialp, ma il grande sogno è fissato un po’ più in là nel tempo, addirittura oltre l’ottava edizione di Adamello Ski Raid nella primavera del 2023, ed è un sogno… a cinque cerchi!  

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