Ultime notizie su 60 anni

Leggenda del Milan e del calcio olandese, l'ex attaccante ha vestito anche i panni di allenatore 

Sono già passati 33 anni da quella storica finale dei Mondiali: Madrid '82, che portò l'Italia di Enzo Bearzot sul tetto del mondo. E ne sono passati 32 da quello storico scudetto della Roma, altro trofeo che incoronò la carriera del "Marazico" Bruno Conti. Carriera che sarebbe stata ancora più epica se non fosse per quella notte storta romana, in cui i giallorossi furono sconfitti ai rigori nella finale di Champions League dell'84 dal Liverpool e da Grobbelaar. Ma Brunetto, nonostante questa grossa delusione, non ha mai perso il sorriso. Anzi, proprio quel sorriso l'ha sempre contraddistinto. E ora il traguardo dei 60. E già, 60 anni... e non sentirli.

Michael Jordan compie 60 anni: in carriera sei anelli di campione NBA, due ori olimpici (Los Angeles 1984 e Barcellona 1992), un titolo universitario, cinque volte MVP del campionato nord americano e sei delle finali, 14 volte All Star, 'Rookie' dell'anno nel 1985, unico giocatore della storia a essere votato nello stessa stagione miglior difensore della lega e miglior giocatore in assoluto. Uno dei pochissimi ad aver vinto tre 'anelli' di fila: 1.099 le partite in cui ha segnato almeno 20 punti e in cinque ha superato quota 60. Nel basket il dubbio sul migliore di sempre non esiste: è 'Air' Jordan. MJ amava il canestro e la voglia gli rimase anche dopo l'esclusione dalla squadra in seconda liceo. Per un anno si allenò da solo e a 19 era già considerato un 'mostro' trascinando North Carolina al titolo universitario con un tiro decisivo a pochi secondi dal termine della finale. A 21 si prese il suo primo oro olimpico, a Los Angeles, mentre due anni dopo, al termine di una partita dei playoff al Boston Garden vinta da Chicago grazie ai 63 punti della sua 'stella', fece dire a un grande come Larry Bird: "Quello non era Jordan, ma Dio travestito da Jordan". 

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E' una delle icone del calcio italiano, una delle ultime bandiere di un calcio che non c'è più e probabilmente il miglior libero della storia. Franco Baresi, 46 anni al Milan di cui 19 in campo, taglia il traguardo dei 60 anni. Quando a 14 anni da un paesino in provincia di Brescia arrivò a Milano gli affibbiarong il nomignolo "el piscinin", il piccolino, tramutato a suon di vittorie e trionfi, in seguito, in un altro appellativo, quello di 'Kaiser Franz' in onore a Franz Beckenbauer. Dall'esordio il 23 aprile 1978 al ritiro l'1 giugno 1997 la bellezza di 17 trofei, simbolo dell'epopea dell'era Berlusconi, capitano di mille battaglie sotto la gestione Sacchi e Capello. Con la Nazionale più dolori che gioie: un Mondiale vinto nel 1982 senza mai scendere in campo e la delusione a Usa 1994, quando sbagliò uno dei rigori contro il Brasile nella finale di Pasadena.

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Momenti di grande commozione prima del fischio di inizio di Manchester United-Hudderfield. I tifosi dei Red Devils, infatti, hanno reso omaggio ai morti nel disastro aereo di Monaco di Baviera del 6 febbraio 1958 quando persero la vita 8 giocatori (Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Duncan Edwards, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor, Liam ‘Billy’ Whelan) e tre membri dello staff (in totale 23 dei 44 passeggeri). I 'ragazzi di Busby' erano di ritorno da una trasferta a Belgrado dove avevano giocato contro la Stella Rossa.

Paolo Rossi, l'eroe del Mundial spagnolo, compie 60 anni. Un traguardo importante per una leggenda del calcio passata attraverso una carriera tortuosa fatta di gioie e cadute, trionfi e riscatto. Dalla favola Vicenza alla Juve, con in mezzo infortuni, la squalifica per la vicenda scommesse e tanti gol. Tutto coronato dal trionfo ai Mondiali del 1982. La sua tripletta al Brasile di Zico e Socrates rimarrà per sempre nella storia del calcio, ma non solo. In quel Mondiale il numero 20 azzurro segna anche la doppietta con la Polonia e il primo dei tre gol nella finalissima contro la Germania. Un bottino che gli regalerà non solo l'alloro Mundial e il titolo di capocannoniere, ma anche il "Pallone d'Oro", il secondo italiano dopo Gianni Rivera. Buon compleanno "Pablito".

Il mondo del calcio festeggia i 60 anni di Alessandro Altobelli, per tutti "Spillo". Nato a Sonnino, un piccolo comune in provincia di Latina, il 28 novembre del 1955, Altobelli è stato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio italiano. Per 11 stagioni (dal 1977 al 1988) ha vestito la maglia dell'Inter, con cui ha segnato 209 gol in 466 gare, vincendo uno scudetto e due Coppe Italia. In carriera ha giocato anche per il Latina, il Brescia e una stagione con la Juventus (scherzo del destino proprio nell'anno dello scudetto dei record dell'Inter di Trapattoni). Una caterva di gol, ma quello che lo ha reso celebre in tutto il mondo lo ha realizzato l'11 luglio 1982 nella finale mondiale di Madrid contro la Spagna. Spillo segnò la terza rete degli Azzurri sotto gli occhi dell'allora presidente Pertini. Con l'Italia ha giocato 61 partite e messo a segno 25 gol. E' il capocannoniere di tutti i tempi della Coppa Italia (56 reti).

A Roma per tutti è il "bomber", l'attaccante della Roma dello scudetto '82/'83, la punta che ha fatto sognare la Curva Sud dello Stadio Olimpico. Per tutti gli altri è Roberto Pruzzo, uno dei giocatori più silenziosi ma prolifici della Serie A. Pochi sorrisi e parole, ma tanti gol. E che gol. Poi, lontano dal campo, il baratro della depressione svelato in un libro shock. Oggi compie 60 anni. Sessanta primavere da bomber vero.