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Sei piloti in trentadue punti: è caccia grossa per il titolo della MotoGP!

Le contraddizioni della stagione di MotoGP più incerta di sempre: il GP di Teruel lancia le candidature "esterne" di Franco Morbidelli e Alex Rins.

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Un Mondiale da "tutti lo vogliono, nessuno lo piglia" oppure la stagione più incerta ed appassionante di sempre? Ci ripetiamo, ma ildubbio rimane e addirittura si rafforza, quando ormai mancano tre soli appuntamenti all'incoronazione del primo campione del mondo della MotoGP diverso da Marc Marquez da cinque anni a questa parte. E con una lista di candidati che, con il trascorrere delle gare sembra ampliarsi invece di restringersi ad un duello che sarebbe certamente più "intenso".

Con la sola eccezione di Jorge Lorenzo (2015) nell'albo d'oro della MotoGP Marc Marquez spadroneggia da sette anni. E con lui, la Honda che ha lasciato le briciole alla Yamaha appunto e soddisfazioni solo parziali e Ducati e, recentemente, KTM e Suzuki. Tutto destinato a cambiare a breve, brevissimo termine: meno di un mese di tempo, il tempo di correre due volte a Valencia e poi il gran finale di Portimao. In attesa di scoprire, con il rientro del "cannibale" Marquez ormai rimandato al prossiìmo anno, quanto estemporaneo, anomalo e magari "sotto la media" questo 2020 sarà stato. Intanto, gara-due di Aragon ha estromesso Andrea Dovizioso dal poker di piloti che occupano le prime quattro posizioni della generale. L'inerzia della stagione del forlivese (ormai vicina al passo d'addio con la Ducati) asseconda le dichiarazioni di "resa" del forlivese ma - nei fatti, a conti fatti - non le giustifica. Alle prese con una stagione (nel senso generale, non nella sostanza) simile a quella che sta vivendo Sebastian Vettel alla Ferrari, Andrea è quinto con 109 punti, a ventotto punti da Joan Mir. Tanti e... pochi al tempo stesso, al netto dell'involuzione tecnica della Rossa di Borgo Panigale ma soprattutto ragionando (anche solo azzardando) con il metro di questa stagione di continui cambi di scena.

Con il terzo posto del GP di Teruel (sesto podio su undici tappe, ma mai sul gradino più alto) Mir nella doubleheader del Motorland ha spodestato Fabio Quartararo dalla leadership della generale: 137 punti a 123. Ad Aragon il catalano è salito sul gradino più basso di un podio calpestato, appena più su, da Franco Morbidelli e Alex Rins. Il secondo successo stagionale autorizza l'italiano (ora quarto con 112 punti) a riprendere in mano il sogno iridato. Da parte sua Rins ha fatto un balzo avanti enorme nella generale: ancora dodicesimo dopo la prestazione bella ma sfortunata sotto l'acqua a Le Mans, Alex è ora sesto con 105 punti, fanalino di coda (ma ben acceso!) dei candidati al titolo. Grazie alla svolta che ha impresso alla sua stagione dal terzo posto di Barcellona (quattro GP fa) e dallo strepitoso score di Aragon: una vittoria ed un secondo posto. Addirittura meglio del compagno di squadra Mir, due volte terzo. Già. Mir e Rins: due piloti a questo punto con lo stesso obbiettivo. "Aiutando" Joan a togliere punti a Quartararo, Alex ha finito per avanzare la propria candidatura al bersaglio grosso: una situazione potenzialmente esplosiva, pensando alla "fame" di successo di entrambi, suscettibile di causare grossi danni alla missione titolo della Suzuki stessa in un rush finale che sarà sicuramente convulso. Discorso che su ripropone - uguale identico - in casa Yamaha (Petronas).

Vincendo il GP di Teruel, Morbidelli ha tolto punti ai due piloti Suzuki ma il ben poco brillante ottavo posto finale del compagno di squadra Quartararo ha ridotto a undici soli Punti (123 a 112) il divario tra i due in chiave corsa al titolo. e con la Yamaha desiderosa di tornare ad aggiudicarsi il titolo piloti a cinque anni di distanza dal successo di Jorge Lorenzo di cui parlavamo all'inizio, "annegato" nell'era-Marquez. A meno che, ad approfittare di un eventuale "cortocircuito" tra i Petronas Boys non sia il pilota factory Maverick Vinales che -muovendosi  nel... semi-anonimto, quest'anno ha mancato la zona punti una sola volta (come Takaaaki Nakagami che ha sporcato il suo percorso netto proprio nel GP che doveva sancirne l'aggancio alla lista dei candidati al titolo). Solo settimo nel bis di Aragon, Maverick  è terzo (ed in agguato) nella generale a quota 118 punti: cinque meno del "Diablo" Quartararo, diciannove meno di Mir. A ben vedere sembra proprio lui, Vinales, il candidato perfetto per una stagione imperfetta come questa. Tanto "pazza" da fare sempre più fatica a rintracciare nel proprio radar tracce di Valentino Rossi!

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