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IL COMMENTO

Nove titoli per la storia: Marc Marquez, l'uomo che "vinse" due volte

Il nono titolo iridato del Cannibale è un inno alla tenacia, alla supermotivazione e alla longevità agonistica

di Stefano Gatti
28 Set 2025 - 07:45
 © Getty Images

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Sarebbe riduttivo inquadrare il nono titolo di Marc Marquez come quello del "pareggio" iridato con Valentino Rossi ma - smaltito subito questo passaggio in qualche modo obbligato - ciò che resta al termine (anzi, molto prima) di una stagione dominata in lungo e in largo dal trentaduenne campione di Cervera è un dettaglio affatto secondario e infatti da lui stesso sottolineato in avvicinamento al rendez-vous decisivo: quello del nono titolo che sigilla un ritorno sul trono a sei anni di distanza dall'ottavo (nell'arco di dieci anni!) e più "recente", conquistato nel 2019 con la Honda. Davvero un'altra vita, anzi un'altra carriera: quella dell'uomo che... vinse due volte. Come se, dopo le molteplici e ripetute sofferenze seguite alla caduta di Jerez 2020, il nono titolo di Marc sia una rivincita totale e il vero segno distintivo che il trentaduenne spagnolo lascia nel motociclismo, senza per questo negarsi la possibilità di andare ancora oltre possibilmente di farlo a stretto giro di... pista, visto che la carta d'identità restituisce il senso dell'esperienza ma anche quello del tempo che stringe e che costringe: a serrare i tempi.

© Getty Images

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Tre anni di purgatorio - quelli seguiti al grave infortunio di Jerez 2020 - provando a saldare un debito di riconoscenza con Honda che non lo ha mai abbandonato. Poi la scelta di reiventarsi, voltare pagina e provarci con la Ducati ma rientrando dalla porta di servizio - senza voler mancar di rispetto al Gresini Racing - per meritarsi con tre vittorie e il terzo posto nel Mondiale la promozione nel team Lenovo: una corsa prima delle corse nella quale Marc la spunta sul neocampione e connazionale Jorge Martin (di fatto scrivendo il destino di entrambi), per poi convincere il team factory di Borgo Panigale a seguire il suo credo, quasi inevitabilmente ai danni di Francesco Bagnaia. Un campione oltre le generazioni, Marc, capace di completare una missione che a Rossi (sempre lì tocca tornare) non era riuscita tredici anni prima. Altri tempi, certo, e altrettanto certamente un'altra Ducati ma due campioni assoluti, loro malgrado stretti sullo stesso gradino del podio iridato. Per un altro anno almeno.

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