MOTOGP

MotoGP verso Austin: Bagnaia punta al tris, Marquez al settebello

Reduce dalla doppietta Aragon-Misano, il ducatista a caccia del tris per mettersi nella scia della Yamaha del rivale francese.

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Al netto di quanto gli è capitato quattordici mesi fa, risulta difficile pensare ad una candidatura diversa da quella di Marc Marquez per il successo nel Gran Premio delle Americhe della MotoGP: il campione spagnolo ha vinto - consecutivamente - sei delle sette edizioni del Gran Premio delle Americhe andate in scena dal 2013 al 2019 sul COTA (Circuit Of The Americas) di Austin. La corsa al titolo però si gioca (o meglio si corre) su altri "tavoli".

Marquez e la Honda arbitri della sfida texana tra Quartararo e Bagnaia (ma anche tra Yamaha e Ducati) in chiave titolo Piloti e Costruttori? 

Messa in pausa (ormai da più di un anno) la modalità "cannibale", Marc deve ancora rintracciare lo smalto pre-incidente di Jerez 2020, ma ha ritrovato lo scorso mese di giugno al GP di Germania la via che porta al gradino più alto del podio ed ora punta al bis stagionale (ed al "settebello" texano), possibilmente... interferendo sulla sfida per il titolo tra l'italiano ed il francese. 

Vincendo il suo primo GP della Premier Class al Motorland di Aragon e poi - a sette soli giorni di distanza - bissandolo al Marco Simoncelli World circuito, il ducatista ha messo a segno un parziale di 50 punti a 28 nei confronti del diretto rivale, strappandogliene ventidue in una classifica generale che ora dice: Quartararo 234, Bagnaia 186. Il divario è ancora pronunciato e chiama "Pecco" a porsi la vittoria come missione "sine qua non" anche per Austin... ed oltre. A quattro appuntamenti dal termine del Mondiale, il "Diablo" può invece permettersi di correre... di rimessa, atteggiamento che però nelle corse spesso finisce per rivelarsi un autogol. Molto più aperto in ogni casco il confronto tra Ducati e Yamaha tra i Costruttori, con la Casa di Borgo Panigale avanti di tredici soli punti (275 a 262) e ordine invertito nella classifica dei team: Monster Energy Yamha fa strada ma Ducati Lenovo ha preso la scia ed insegue a tre soli punti: 329 a 326.

 

Insomma, Bagnaia e Quartararo affrontano un weekend ad alta intensità e lo stesso vale per Joan Mir che completa il terzetto di testa, con 167 punti in saccoccia e la buona predisposizione che viene al campione in carica dal successo della Suzuki (nelle mani del suo attuale compagno di squadra Alex Rins) nella più recente edizione del GP of the Americas: quella del 2019. Austin rappresenta anche l'ultima chance di Johann Zarco e Jack Miller (141 e 140 punti rispettivamente) di restare - magari precariamente - agganciati al "treno" per il Mondiale.

In ogni caso, dovranno tutti quanti fare i conti con la "fame" arretrata e lo strepitoso score di Marquez con l'asfalto texano. Lo spagnolol ha lanciato la sfida:

"Come sempre, sarà importante costruire durante il fine settimana e vedere dove ci schiereremo domenica mattina, al momento del via.  Arriviamo da due due belle gare, ad Aragon e poi a Misano. Quello di Austin è un layout che mi piace e in passato abbiamo avuto molto successo. Quest'anno è un po' diverso, ma resta una pista che mi diverte molto".

 

Austin rappresenta anche l'ultimo show "a stelle e strisce" di Valentino Rossi che si appresta ad affrontare il quartultimo atto di una carriera nel corso della quale il Dottore si è aggiudicato una sola vittoria nel GP degli USA della Premier Class. Unica ma davvero indimenticabile, perché maturata (era il 2008)  termine del durissimo... confronto con Casey Stoner e la sua Ducati, risolto dal sorpasso al limite (anzi, oltre!) del Cavatappi di Laguna Seca, primo di una serie di cinque successi consecutivi che - ormai tredici  anni fa - avrebbe lanciato Valentino verso il suo ottavo e penultimo titolo iridato.

 

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