MOTOGP

L'ultimo giro di Valentino Rossi: si chiude una carriera leggendaria  

Dopo 26 anni nel Motomondiale e 9 titoli, il pesarese ha detto basta: a Valencia è finita un'era forse irripetibile

  • A
  • A
  • A

Era il 31 marzo del 1996 quando Valentino Rossi comparve sulle pista del Motomondiale. E' il figlio di Graziano, ex pilota degli amni '70 e '80, e qualcuno lo bolla già come predestinato. "Vedremo cosa saprà fare", diranno i più scettici. Oggi, a 26 anni di distanza dal suo primo GP iridato in 125, possiamo dire che il "Dottore" di Tavullia è stata uno dei piloti più vincenti della storia del motociclismo, secondo per titoli (nove come Ubbiali e Hailwood) solo alla leggenda Giacomo Agostini (15) e al re delle piccole cilindrate Angel Nieto (13). Ma soprattutto è stato un'icona di questo sport.

Vedi anche Valentino Rossi, nove titoli per la storia: le stagioni da leggenda valentino rossi Valentino Rossi, nove titoli per la storia: le stagioni da leggenda Ad annacquare una carriera straordinaria, però, sono stati gli ultimi anni, con la stagione 2021, che lo vede "retrocesso" dalla Yamaha nel team satellite Petronas a fianco di Morbidelli, pur se sempre in sella a una M1 ufficiale. Che sarebbe stata una stagione durissima, comunque, lo si capisce sin dalle prime due gare in Qatar. A parte un'estemporanea quarta piazza nella prima qualifica dell'anno (frutto del traino dell'amico Bagnaia), Rossi raccoglie solo un 12° e un 16° posto. Poi arriva la doppietta Portogallo-Spagna e i dubbi diventano certezze: zero punti in due corse. Da qui in avanti l'obiettivo non diventa più il podio numero 200 (si fermerà a quota 199), ma chiudere nella "Top 10", cosa che non risulta nemmeno tanto semplice se è vero che si trova spesso a battagliare sul fondo del gruppo con il debuttante fratello Luca Marini. Neppure nel "suo" Mugello, dove ottiene solo il decimo posto finale.

L'estate si avvicina e con essa anche il momento della decisione. Andare avanti ancora un anno o fermarsi per sempre? Il 5 agosto 2021 a Spielberg, Valentino convoca una conferenza stampa gremitissima e seguitissima. Non potrebbe essere altrimenti. "Ho deciso di fermarmi a fine stagione", conferma senza troppi giri di parole. Il passo più difficile è fatto e adesso ogni gara sarà la sua ultima su quella pista. Sempre in Austria ottiene quello che sarebbe stato il miglior piazzamento dell'anno, l'ottavo posto nel secondo GP corso al Red Bull Ring. E' l'inizio di un "lungo addio", durante cui ogni volta l'abbraccio dei tifosi è quasi commovente e le testimonianze di affetto non mancano ovunque il Motomondiale faccia tappa. Anche negli Usa, dove Rossi resta una star nonostante gli ultimi anni bui.
Vedi anche Valentino Rossi nominato "Leggenda" della MotoGP Motogp Valentino Rossi nominato "Leggenda" della MotoGP

Pochi giorni dopo l'annuncio del ritiro, però, ecco la notizia più bella: diventerà presto papà di una bambina. Lo svela lui stesso, postando una foto mentre è intento ad auscultare la pancia della compagna Francesca Sofia Novello. Con il passare delle settimane e dei piazzamenti, purtroppo sempre mediocri, si sbarca per la seconda volta in stagione a Misano. E' qui che il nove volte campione del mondo correrà la sua ultima gara italiana (chiusa in decima posizione dopo l'umiliazione dell'ultimo posto in griglia) ed è qui che riceverà l'emozionante saluto del popolo giallo, oltre a un importante riconoscimento da parte del Governo per il suo ruolo di ambasciatore dell'Italia nel mondo. Senza lacrime o malinconia, ma sempre con il suo tipico sorriso dipinto sul volto.

Ancora poche settimane e poi c'è Valencia, la tappa finale della sua infinita carriera. Rossi taglia il traguardo al decimo posto, conquistando l'ultima manciata di quei miseri 44 punti che gli varranno il 18° posto nella classifica generale, suo peggior piazzamento da quando corre nel Motomondiale. Ma Valentino sorride, riceve gli onori degli avversari e si gode l'ultimo giro tra gli applausi del pubblico presente in circuito e davanti alla tv. Poi una grande festa nei box, i riconoscimenti ufficiali di rito, l'inserimento tra le leggende della MotoGP Hall of Fame e la passerella dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, assieme a un altro mostro sacro del nostro motociclismo, il crossista Antonio Cairoli.

Cala così il palcoscenico su una storia irripetibile, capace di far innamorare anche nonne e nipoti di uno sport, che Rossi ha portato ai massimi livelli della popolarità. Per un capitolo che si chiude, però, se ne apre subito un altro. Perché Valentino si toglie la tuta di pelle, ma non il casco e si prepara a riempire nuove pagine al volante. Ma questa è una storia ancora tutta da scrivere.

LO SPECIALE VALENTINO ROSSI

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti