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GP dell'Emilia Romagna: a Misano giro di boa di una stagione senza un protagonista assoluto

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Sette piloti in diciannove punti, da Andrea Dovizioso a Franco Morbidelli, pronti a tornare in pista nel weekend per il GP dell'Emilia Romagna. Tutti e sette alla caccia del bottino grosso di un Mondiale che, come è più volte successo nella storia del Motorsport (nelle due come nelle quattro ruote), ha per sottotitolo il classico "tutti lo vogliono ma chi se lo merita?" Il principale indiziato non può che essere Andrea Dovizioso, e non solo per la sua attuale posizione da leader della generale.

Ha chiuso la giornata di test di martedì a Misano in nona posizione, alle spalle di Francesco Bagnaia che l'anno prossimo (soprattutto dopo la brillante performance nel GP di San Marino) potrebbe prenderne il posto nel team ufficiale Ducati, ma Andrea Dovizioso resta il principale candidato ad un titolo che - causa la prolungata assenza di Marc Marquez - assomiglia un po' al "codino" da acchiappare al volo mentre la giostra gira. Il Dovi (oltre a vincere il caotico GP d'Austria di un mese fa) è stato l'unico dei "magnifici sette" (anzi, di quasi tutta la griglia di partenza ad eccezione di Takaaki Nakagami) fin qui capace di andare sempre a punti. Percorso netto che, prima del ko di gara-uno di Misano, era riuscito anche a Fabio Quartararo. Ed è abbastanza significativo che si tratti proprio del primo avversario del ducatista nella generale: 76 punti a 70. Insomma, un Mondiale destinato a decidersi solo a novembre, in una delle due tappe valenciane se non addirittura nell'inedito scenario dell'Autodromo dell'Algarve di Portimao.  

Una sfida da giocarsi (anzi corrersi) punto su punto. Nel quale conteranno gli episodi e conterà l'esperienza: ecco perchè Dovizioso dovrebbe avere più carte da giocare rispetto al "Diablo" Quartararo. E poi anche più degli altrettanto "navigati" Rossi e Vinales, appaiati a 58 punti e pure loro alle prese con "l'occasione della vita".  Un Mondiale che, se veramente finisse nelle mani del forlivese, rischierebbe di chiudersi con l'ennesima anomalia di una stagione completamente fuori dagli schemi. Perché Dovizioso al momento è senza una moto per il 2021. Il Team ufficiale Ducati potrebbe (con Bagnaia) completare il "buyout" umano dal proprio team satellite Pramac, avendo già da tempo annunciato l'ingaggio di Jack Miller. Per Dovizioso le ipotesi aperte sono le più disparate: dall'anno sabbatico al ruolo di tester per una squadra ufficiale, dal sellino di un'Aprilia a quello di una KTM, al momento però occupati da piloti con tanto di contratto in tasca. Viene però davvero difficile immaginare che, per un Mondiale 2021 di pieno rilancio, di ritorno alla normalità, in caso di successo finale di Dovizioso l'organizzatore Dorna possa permettersi il lusso di fare a meno del campione del mondo in carica. E di un campione in carica nella posizione di difendere il proprio titolo.

Intanto, è ben difficile che il GP dell'Emilia Romagna possa dipanare la matassa o circoscrivere la corsa al titolo ad un numero inferiore rispetto ai primi sette della classifica. Privo del suo padrone Marquez (ed al netto della monotonia del suo - meritatissimo - dominio) il "sale" della stagione che sta per raggiungere metà del suo cammino - sta nell'incertezza tra un 2020 da archiviare come episodio isolato nel bel mezzo dell'era Marquez (soprattutto nel caso di successo finale di un pilota di lungo corso)  oppure come l'anno della svolta, nel quale l'intero movimento avrà (finalmente) trovato un campione in grado di sfidare alla pari lo spagnolo. E magari "accompagnarlo" (suo malgrado...) nella storia.

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