MOTOGP

"Doppietta" Suzuki ad Aragon: Rins vince, Mir leader mondiale: fuga per la vittoria?

Cambio della guardia in vetta alla classifica generale della MotoGP. Joan Mir incornicia con il primato solitario la domenica perfetta della Suzuki in Spagna.

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Ci hanno provato prima Andrea Dovizioso, poi Fabio Quartararo: ora tocca a Joan Mir tentare la fuga decisiva per il titolo della MotoGP. Ad Aragon il catalano si è messo alle spalle la domenica-no di Le Mans ed ha messo a segno il quinto podio negli ultimi sette appuntamenti, massimizzando o quasi il passaggio a vuoto dello stesso Quartararo ed il settimo posto di un Dovizioso condizionato dagli screzi intestini in casa Ducati.

Correva l'anno 2000 quando Kenny Roberts Jr. conquistava l'ultimo titolo iridato della 'Premier Class' in sella alla Suzuki , approfittando dell'inesperienza di un Valentino Rossi al suo primo anno nella 500 per batterlo: 258 punti a 209. A due decenni di distanza tocca a Joan Mir provare a rinnovare quell'exploit isolato, Nel Gran Premio di Aragona il pilota spagnolo è salito sul terzo gradino del podio, completando la domenica praticamente perfetta della Suzuki che - da Ferragosto in avanti - ha ritrovato anche il miglior Alex Rins, simile a quello capace di portare due volte al successo la Suzuki nel 2019 (ad Austin ed a Silverstone) e di tornare appunto al successo al Motorland di Aragon dopo un'assenza di oltre quattordici mesi dal gradino più alto del podio. A leggere bene la classifica ci si rende conto però di quanto sia stata la Suzuki stessa a cambiare passo dopo un avvio tutt'altro che irresistibile. Nei primi quattro dei dieci GP fin qui disputati, Mir aveva raccolto solo 11 punti,  Rins 19. Dal GP d'Austria Mir ha decuplicato il proprio 'score': 110 punti! E nello stesso arco di tempo il bottino di Rins ammonta a 66 punti.

Insomma, dai 30 punti totali dei primi quattro GP, il team Suzuki Ecstar è passato da 30 a 176 punti, permettendo a Joan di superare Quartararo nella classifica generale (121 punti a 115) e ad Alex di salire al settimo posto con 85 punti, solo due in meno dell'altro pilota della Yamaha Petronas Franco Morbidelli. E forse proprio il contributo dei compagni di squadra dei primi due della generale può ora diventare decisivo nella corsa al titolo: in termini di qualità e di... lealtà.  Discorso da ampliare sub ito coinvolgendo Maverick Vinales e Andrea Dovizioso, terzo e quarto a quota 109 e 106 punti. Se il tre volte vincitore Quartararo e Mir (ancora incredibilmente a caccia del primo successo...) possono contare su due compagni di squadra vincenti e quindi capaci di togliere punti alla concorrenza (a patto di essere ben gestiti dalle rispettive squadre...), lo stesso tipo di aiuto non sembra essere una certezza nelle chances iridate di Vinales e Dovizioso. Lo spagnolo non può puntare più di troppo su Valentino Rossi, che salterà anche Aragon-due e che è sceso al quattordicesimo posto della generale superato (lui e Danilo Petrucci, in un colpo solo!|) dal sempre più sorprendente Alex Marquez. Il forlivese da parte sua dovrà fare a meno della solidarietà dello stesso Petrucci che, dopo  il pasticcio rosso delle qualifiche di sabato scorso, sembra deciso ad andare per la propria... pista anche nei suoi ultimi quattro GP in sella alla Ducati factory. Nonostante il ternano abbia dimostrato a Le Mans di essere in grado di vincere. Ma l'atmosfera nel box rosso, dove Petrucci e Dovizioso sono da tempo piloti 'a scadenza' non è delle migliori. Ma questa è tutta un'altra storia.

 

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