TORINO

Torino, Cairo prova a trattenere il Gallo: "Spero ancora che Belotti resti"

Il presidente granata tiene aperta la porta rinnovo e 'sponsorizza' Bremer in occasione della cerimonia di ricordo del Grande Torino al Cimitero Monumentale: "Quest'anno li ha annullati praticamente tutti"

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Nel giorno più significativo per i colori granata, il presidente del Torino, Urbano Cairo, è tornato a parlare del futuro di Andrea Belotti, in scadenza di contratto a giugno, a margine della cerimonia in memoria del Grande Torino al cimitero monumentale: "Io ci spero eccome che Belotti rimanga - ha dichiarato - ci mancherebbe. Andrea è con noi da 7 anni ed è il secondo miglior marcatore di sempre con più di 100 gol, nessuno potrebbe essere contento se non fosse più con noi". 

"Se ne è già parlato moltissimo - ha aggiunto Cairo facendo sperare i tifosi - adesso è meglio non parlarne più e così magari succederà qualcosa di diverso da quello che mi aspetto". Dopo il presidente, a trattenere il Gallo ci hanno provato anche i circa mille supporter granata presenti al Filadelfia per l'allenamento della squadra: "C’è solo un capitano" e "Resta con noi" i cori che si alzavano dalle tribune mentre la squadra di Juric preparava la sfida al Napoli.

Contro gli azzurri dovrebbe rivedersi Bremer, che è tornato a lavorare in gruppo e per cui Cairo ha avuto grandi parole di elogio: "E' con noi dal 2018, siamo al quarto anno insieme. Quando arrivò non era il Bremer di oggi, fece un gran lavoro Mazzarri, che da questo punto di vista è stato un grande maestro, poi lui è riuscito a crescere con le sue qualità, anche umanamente di altissimo livello, a crescere molto". "Non molla mai - ha aggiunto - non è mai stanco di lavorare per migliorarsi. Poi anche fisicamente è cresciuto e ha un tempismo assoluto. Quest'anno li ha annullati praticamente tutti. E' stata un'annata molto speciale".

Immancabile poi un ricordo del Grande Torino: "Per me il 4 di maggio è sempre una grande emozione. Si è detto veramente tanto sul Grande Torino, sicuramente il fatto che sia stato un grande motore di rinascita dopo la guerra è un parallelismo che dobbiamo fare oggi, dobbiamo prendere esempio da questa squadra che ha battuto tutti i record. Oggi dopo 73 anni siamo qui in tanti a ricordarli. La maggior parte delle persone non ha conosciuto questi giocatori, ma li ricorda con grande affetto e un grande amore per tutti loro. È qualcosa di unico, che dice quanto hanno fatto per noi, per tutti, in quei momenti. E per questo li ricordiamo in questo modo".

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