Il Senior Advisor giallorosso ha svelato alcuni retroscena sulla decisione: "Restare ancora io un anno non aveva senso"
Quando qualche mese fa venne chiesto a Claudio Ranieri se il nuovo allenatore della Roma sarebbe stato Gian Piero Gasperini, l'allora tecnico giallorosso rispose con un no secco. A distanza di qualche tempo la situazione sembra essersi ribaltata con il mister testaccino seduto al fianco dell'ex allenatore dell'Atalanta, ma come spiegato da Ranieri durante la presentazione, tutto ha una logica.
"All'epoca quando dissi che non era Gasperini è perché ancora non era fatta. Lui mi aveva detto: "Perché no?", ma poi lo hanno scelto i Friedkin perché ha fatto bene ovunque è andato - ha sottolineato il Senior Advisor della Roma -. Rende ottimi i giocatori, sa delle difficoltà che incontreremo nei prossimi due mercati, restare io e perdere un anno non avrebbe avuto senso. Lui costruirà qualcosa che speriamo dia frutti rigogliosi: schietto, dice le cose in faccia a volte anche a brutto muso. Lo conoscete tutti e quindi grazie per essere venuto qui con noi".
Alla base della scelta della Roma vi sarebbe anche un progetto a lungo termine come sottolineato da Ranieri che verrà valutato più avanti, al fine di poter offrire a Gasperini l'opportunità di ambientarsi e far comprendere ai giocatori i propri dettami tattici: "Gasperini era antipatico ai tifosi e anche a me, ma sono convinto che la Roma abbia bisogno di una personalità forte, di un allenatore sempre incavolato, che vuole migliorare sempre. Gli diamo un anno per farsi capire, i tifosi gli devono stare dietro. È una persona leale, ti guarda in faccia. Sarò un amico in disparte che proverà ad aiutarlo".
Di fronte alle domande dei giornalisti, Ranieri non si è voluto sbilanciare sulla questione direttore sportivo dopo l'improvviso addio di Florent Ghisolfi: "La società sta vagliando alcuni nomi, quanto prima saprete. Sulla Nazionale si è detto molto, tenetevi quello che ho già detto. Io aggiungo solo che rispetto l'Italia, ma sono della Roma".