Il costo del regista atalantino troppo elevato anche in caso di cessione di Calhanoglu
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Si fa presto a dire "obiettivo Ederson"! Tentare, scusate l'ovvietà, non costa nulla infatti. Neppure chiedere. Il problema, semmai, è che a costare, tanto, è il cartellino del brasiliano: l'Atalanta chiede, a ragione, 60 milioni, cifra oggi come oggi proibitiva per i club italiani. Per l'Inter, sicuramente, ma anche per la Juve, le due squadre che per diversi motivi sono state "avvicinate" al centrocampista nerazzurro. Più facile, molto più facile, per l'Al Hilal. Sotto il profilo economico si intende: nessun problema a sborsare decine di milioni per l'acquisto e ancor meno problemi a offrire un ingaggio inarrivabile per gli altri club. Certo però, ammesso e non concesso che Ederson spingesse per lasciare Bergamo, la destinazione araba non sarebbe quella più gradita.
Per i club italiani serve lavorare di ingegno con proposte alternative. Dell'Inter si è parlato in particolare perché questi sono i giorni in cui tiene banco la questione Calhanoglu. E' noto l'interesse del Galatasary per l'interista ed è altrettanto noto il gradimento del giocatore per il club turco. Per questioni di tassazione interna, il Gala ha oltretutto la possibilità di offrire ingaggi molto alti (per Calha si parla di una proposta di dieci milioni all'anno), diversa però il discorso sull'esborso per i cartellini: ecco perché i 40 milioni che l'Inter ritiene base di partenza per ogni discorso sul suo regista sono molto lontani da quelli che il Galatasary è pronto a offrire. Insomma, anche una cessione del turco difficilmente permetterebbe di arrivare a coprire la metà del costo di Ederson. A meno di inserire nella trattativa contropartite gradite ai Percassi, tipo ad esempio Frattesi. Ma qui siamo nel campo delle pure suggestioni. Discorso analogo anche per la Juve che prima di investire a centrocampo ha bisogno di cedere in attacco e acquistare in difesa, riducendo il margine di manovra del club.