FORMULA 1

Umiltà tanta, ambizione... di più: la ricetta 2021 di George Russell

Il talentuoso pilota di King's Lynn si prepara ad un'altra stagione di apprendistato al volante della Williams ma vuole farsi trovare pronto per la chiamata Mercedes.

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È passato nel giro di un weekend dall'ultima alla prima fila, dalle retrovie del gruppo alla lotta per il gradino più alto del podio. Stiamo parlando di George Russell. Il primo fine settimana dello scorso mese di dicembre a Sakhir il pilota della Williams ha sostituito sulla Mercedes Lewis Hamilton - positivo al Covid - con una performance a sensazione tale e "tanta" da... convincere il sette volte campione del mondo ad accelerare il ritorno in pista il fine settimana successivo ad Abu Dhabi...!

From Zero To Hero... e ritorno! Si può dire anche così: dalle secche di fondo griglia al glamour del palcoscenico, con una performance (iniziata dalla conquista della pole position del GP di Sakhir) che verosimilmente solo il "pasticciaccio brutto" del  doppio pit stop Mercedes ha impedito che - per il pilota britannico,  bemntitré anni tra un mese - si trasformasse in un clamorosa vittoria. Prince George e "Cenerentolo" in men che non si dica. Non l'unico passaggio complicato del 2020 per Russell che - un  mese prima ad Imola - era finito ingloriosamente a muro nella discesa verso le Acqua Minerali mentre... seguiva la Safety Car ad andatura ridotta.  Anche di questo ha parlato George in un'intervista ad "Autocar" in questi giorni di calma prima della tempesta, all'inizio della marcia di avvicinamento alla sua terza stagione al volante della Williams ma... una strada già tracciata ed illuminata come una pista di decollo verso un futuro brillante e "stellato (d'argento).

“Il ruolo da terzo pilota Mercedes mi ha insegnato che per essere un pilota di Formula Uno 'fatto e finito' non basta saltare nella macchina e guidare più veloce che puoi. Il weekend di Sakhir, stare dentro il team, mi ha aiutato a realizzare quanto abbia ancora da apprendere dal punto di vista tecnico ed anche di immagine, per cercare di essere una persona pià completa, oltre che un pilota. Sono onesto con me stesso. So che ho bisogno ancora di un po' di tempo. Quando riguardo un giro veloce di Hamilton oppure di Verstappen e vedo quello che riescono a fare, capisco subito se ci sono risscito anch'io o se mi mana ancora qualcosa. Sono il più grande critico di me stesso".

"La Formula Uno non teme confronti. È spietata, devi eccellere in ogni area, altrimenti prima ti mastica e poi ti sputa. L'ho capito molto tempo fa e da allora mi sono impegnato a fondo per migliorarmi continuamente. Però quando fai un errore è importante alzare la mano ed ammetterlo perchè così quando poi capiterà ai tuoi avversari di commetterne uno, anche loro possano riconoscerlo e ricavarne una lezione. Quella volta (ad Imola appunto, ndr) è stato importante, non solo per me, ma per la squadra, riuscire a dire: ho fatto una cavolata, sono dispiaciuto da morire e farò il massimo perchè questo non si ripeta. Mi renderà più forte e mi farò perdonare". 

 

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