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FORMULA 1

Salvate il soldato Kimi: Antonelli al primo nodo della carriera nel Mondiale

L'attuale sovraesposizione rischia di danneggiare il processo di crescita del rookie italiano della Mercedes

di Stefano Gatti
27 Mag 2025 - 11:06
 © Getty Images

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Puntuale come la safety car a Montecarlo, la pioggia a Spa-Francorchamps e l’invasione di pista a fine GP a Monza, alla fine per Andrea Kimi Antonelli è arrivato il contraccolpo. Tanto temuto quanto atteso e fisiologico ma in ogni caso sgradito e inopportuno. Dopo l’inatteso stop di Imola, uno sgradito bis a Montecarlo. Quarantotto punti tra Melbourne e Miami, più nulla nelle due tappe più recenti. Quando il Mondiale è arrivato su "piste" (le virgolette attengono al Principato ovviamente) che avrebbe dovuto rappresentare una sorta di comfort zone, il rookie della Mercedes si è inceppato: lui a Imola, le Frecce d'Argento a Monaco, dove a brillare è stato un altro esordiente: il sempre più efficace Isack Hadjar. Certo, il rookie franco-algerino e (a maggior ragione, visto il livello della Sauber) il brasiliano Gabriel Bortoleto affrontano una stagione d'esordio più "protetta", anche se Isack sta già - a suo "rischio e pericolo" - uscendo allo scoperto e magari il prossimo giro di giostra sulla Red Bull a fianco di Max Verstappen toccherà a lui. Ad Antonelli invece l'asticella è stata fissata da altri... molto in alto: una sfida affascinante ma parecchio insidiosa.

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Era tutto previsto, come detto sopra e la reazione del "nostro" è ugualmente... in programma. L'impasse Mercedes a Montecarlo è verosimilmente derubricabile a episodio sfortunato (le Frecce non sono nuove a passaggi a vuoto da quelle parti), più significativa è il weekend di scarsa vena vissuto da Kimi sulla pista "amica" di Imola. Troppa pressione, troppe aspettative, troppe distrazioni. Meglio, molto meglio la relativa calma di Shanghai o Jeddah. Via da parenti, presunti amici, professori e compagni di classe. Un classico del genere. Ecco, forse il "problema" è proprio questo: Kimi è un ragazzo di diciotto anni (avviato ai diciannove) che tra qualche settimana dovrà incastrare gli esami di maturità con quelli... al volante nei Gran Premi del Mondiale. Spetta alla Mercedes proteggerlo e indirizzarlo, a costo (o forse al prezzo) di una necessaria emancipazione da un "contorno" che rischia di rallentarne un processo di crescita che - si sa - in Formula Uno non concede passi falsi, o almeno pochi e già messi nel conto.

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La perdita dell'innocenza sta avvenendo in queste ultime settimane, tocca ora dare uno strappo, chiudersi dietro la porta, dire qualche no in più, abbassare la visiera e prendere la via della pista. C'è prima di tutto da prova a mettersi sulle tracce del compagno di squadra Russell che - ad un terzo del cammino - viaggia con più del doppio dei punti nella classifica generale (99 a 48). Senza trascurare il fatto che Kimi è braccato (sei sole lnughezze di distanza) da Alexander Albon con la Williams spinta dalla power unit Mercedes. Ci sta, viene da dire. Meno banalmente, viene invece da dire che era tutto previsto: il contraccolpo è arrivato, ora si attende la reazione di AKA: Barcellona è il posto giusto.

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