FORMULA 1

"Pronti a reagire con modifiche regolamentari durante la stagione": Tombazis... avverte le squadre

Il responsabile FIA per le monoposto crede in un Mondiale più equilbrato ed in una sfida per il titolo più aperta.

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La svolta epocale della Formula Uno è ormai alle porte. Undici settimane ci separano dal GP del Bahrein che aprirà un nuovo capitolo nella storia della massima formula appunto. In una recente intervista, il responsabile FIA per le monoposto Nick Tombazis ha esposto le potenzialità del nuovo regolamento, prefigurando un  2022 di evoluzione continua: spettacolare quanto quella appena andato in archivio, possibilmente aperta ad un maggior numero di primattori ma anche più imprevedibile e potenzialmente più caotica, controversa, complicata da gestire a livello regolamentare.

“È difficile immaginare di poter battere la scorsa stagione nel primo anno del nuovo regolamento, ma è importante raggiungere i due obbiettivi che ci siamo prefissati: una griglia più compatta e confronti più ravvicinati in pista. Attualmente tre secondi circa separano la prima macchina dello schieramento dall'ultima. Puntiamo a ridurre il gap ad un secondo e mezzo entro l'anno e questo per effetto del progressivo adattamento ai novi regolamenti, quando sarà chiaro cosa funziona e cosa no. Siamo comunque pronti a reagire con aggiustamenti anche in corso d'opera, se le cose non andranno nel verso giusto". Per npn ripetere gli errori del 2009, quando alle squadre venene concessa troppa libertà d'zione, con il risultato dle mancato raggiungimento degli obiettivi". 

Come logico, il 53enne ex designer greco della Ferrari ha le idee chiare sulla mission 2022 (e oltre, naturalmente) della FIA per quanto riguarda la Formula Uno. Gli obiettivi sono ambiziosi. Molto ambiziosi, pensando alla storia stessa della categoria e dal vantaggio che - budget cap a parte - le squadre più forti hanno sempre avuto ed avranno sempre su quelle più piccole. Soprattutto a livello organizzativo e di gestione nel lungo periodo. Logiche che sfuggono a qualsiasi restrizione regolamentare e che finiscono inevitabilmente per fare la differenza tra lottare pre il titolo, per la singola vittoria, per entrare in zona punti o semplicemente raggiungere con regolarità il traguardo. Staremo a vedere, sperando soprattutto (sarebbe già un grande risultato) in un Mondiale aperto a tre o quattro squadre invece che - come nel 2021 - a due sole. Senza dimenticare che il 2021 ha già rappresentato un bel passo avanti rispetto alle sette stagioni precedenti, contraddistinte dallo strapotere Mercedes. L'idea insomma (quella della FIA, intendiamo) è una sfida che coinvolga idealmente tre o quattro squadre. Il pensiero va subito alla Ferrari ed in parte anche alla McLaren, protagoniste la corsa stagione di un duello per il terzo gradino del podio Costruttori che Maranello ha decisamente volto a proprio favore già alla fine dell'estate, in pratica all'indomani del miglior momento dell'avversario, con la doppietta Ricciardo-Norris a Monza. Anche se lo stesso Mattia Binotto ha recentemente rinviato  i piani... iridati ferraristi al 2023.

Resta da mettere sotto la lente d'ingrandimento la conclusione dell'intervista di Tombazis, che fa riferimento al caso-Brawn GP di dodici anni fa. Quando, sfruttando le falle del nuovo regolamento tecnico, l'attuale Capo delle Operazioni di Formula One Ross Brawn rilevò la Honda per realizzare una monoposto che - grazie alla contestata soluzione dei diffusori posteriori - permise a Jenson Button ed a Rubens Barrichello di dominare la prima parte della stagione e  di giocarsi il titolo iridato piloti, finito nelle mani del pilota britannico (vincndo anche quello Costruttori). Ed a fine stagione Brawn cedette alla Mercedes per 170 milioni di dollari la squadra da lui rilevata pochi mesi prima al prezzo simbolico di... una sterlina!

Il "rischio" insomma (o il fascino, se preferite) è quello di un Mondiale 2022 "a scatola chiusa", nel quale il colpo di genio potrebbe fare la differenza e magari anche da parte di una squadra al di fuori delle "big four" di cui sopra! Lo scopriremo solo ai primi test collettivi di Barcellona nella seconda metà di febbraio!

 

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