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FORMULA 1

Pro e contro del format breve del GP dell'Emilia-Romagna: cosa tenere, cosa migliorare

Prove libere, qualifiche e gara in poco più di quarantotto ore: il programma concentrato del GP dell'Emilia-Romagna non ha presentato particolari controindicazioni. Esperimento da ripetere?

di Stefano Gatti
02 Nov 2020 - 15:53

La Formula Uno è tornata ad Imola dopo quattordici anni ed è stato un successo su tutta la linea. Ma quanti altri anni occorrerà attendere per il bis? Si lavora perchè la corsa che ha regalato alla Mercedes il settimo titolo Costruttori non rimanga un episodio isolato ma anche sui pro ed i contro del formato "breve" che taglia l'intera giornata del venerdì e che può rappresentare  un'opzione valida - e sostenibile - per il futuro, ma con qualche opportuno ritocco ispirato al passato recente.

"Ad Imola il format da due due giorni ha funzionato bene, ne abbiamo ricavato alcuni interessanti insegnamenti ai quali dare seguito: una freccia in più al nostro arco per il futuro".

Nella sua rubrica per il sito ufficiale della Formula Uno Ross Brawn non si è spinto oltre, ma l'esperimento imolese merita davvero di essere tenuto presente, soprattutto pensando alla sua validità nel caso di un ulteriore incremento delle prove in calendario, al netto naturalmente delle "ristrettezze" della situazione attuale e del prevedibile parere contrario degli organizzatori delle singole gare. Insomma, l'impatto di un Mondiale strutturato su GP "48 ore tutto compreso" non è da sottovalutare. Tanto è vero che casi di questo tipo,  anche se legati a situazioni di emergenza (leggi: pesante maltempo), si sono più volte verificati, anche solo prendendo in considerazione gli ultimi vent'anni. Cicloni e tifoni hanno in ben tre occasioni provocato lo spostamento delle qualifiche del Gran Premio del Giappone alla domenica mattina, a ridosso della gara: è accaduto nel 2004, nel 2010 e più recentemente nel 2019, proprio di questi tempi (metà ottobre). Piogge torrenziali hanno inoltre generato lo stesso cambio di programma nel GP degli Stati Uniti del 2015 sul Circuit of the Americas di Austin.

In fondo, anche la "scaletta" del quattordicesimo appuntamento iridato è stata compressa in due sole giornate per necessità, dettate in questo caso da un'emergenza di altro tipo: quella di spostare via terra l'intero paddock dall'Algarve (Portimao) all'Emilia-Romagna per poco più di duemilaquattrocento chilometri. Tempo stimato: appena meno di ventiquattr'ore. Smontare tutto, trasferirlo, rimontarlo nel giro di quattro giorni. Da qui forse la timida apertura (ma nulla di più) di Ross Brawn al "two-days format". Prendendosi appunto il tempo di perfezionarlo, magari così: due turni di prove libere da novanta minuti al sabato (in pratica il programma attuale del venerdì), poi alla domenica qualifiche al mattino (un tempo riservato ai trenta minuti del warm up) e GP al pomeriggio. Tre ore circa di azione in pista sia al sabato che alla domenica, perdita del solo terzo turno di prove del sabato mattina (sessanta minuti) a fronte del "risparmio" di un'intera giornata. E griglia di partenza da stilare con i tempi del sabato pomeriggio (oppure in base alla classifica generale piloti) in caso di impossibilità di svolgere le qualifiche alla domenica mattina. Verrebbe meno l'opportunità di mandare in pista al venerdì mattina test drivers, piloti di riserva oppure giovani promesse da valutare (come avviene oggi). Ma, una volta promossi titolari, questi ultimi sarebbero chiamati - come e più dei titolari stessi - a dimostrare il loro valore con meno tempo a disposizione. Ciò che equivale a dire: maggiore selezione.

Imola intanto si gode le critiche largamente favorevoli e spera per il futuro. La bozza del calendario 2021 non prevede un ritorno da queste parti nei prossimi dodici mesi, cosiccome non lo prevede per il Mugello (dal 2007 non c'è più spazio per due GP tricolori, figuriamoci per tre...), Portimao o la Turchia, prossima "fermata" di questo  Mondiale. Ma in questo tempo di massime incertezze sul futuro, le riserve "scese in campo" in questa stagione potrebbero avere una nuova chance nel 2021. Meglio non guardare troppo avanti. C'è prima da provare a chiudere questa stagione, con i dubbi legati non tanto alla fattibilità delle ultime quattro tappe iridate (Turchia, Bahrein 1 e 2, Abu Dhabi), quanto alla possibilità di spostarsi per il mondo del personale viaggiante della Formula Uno. La "bolla" inaugurata all'inizio di luglio in Austria ha fin qui svolto il suo lavoro, con pochissimi casi di positività, tra i quali quelli che hanno appiedato i due piloti della Racing Point: Sergio Perez nei due GP andati in scena a Silverstone la scorsa estate, Lance Stroll più di recente al Nuerburgring.

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