Con il classico appuntamento sul circuito provenzale la sfida per il titolo imbocca la seconda metà del proprio cammino
di Stefano Gatti© Getty Images
Max Verstappen vede rosso. E se sulla linea del traguardo del Gran Premio di Francia dello scorso anno a salutare la sua vittoria erano stati semplicemente fumogeni rosso Ferrari, appunto, nella dodicesima tappa del Mondiale in corso il pilota olandese e la Red Bull sono chiamati a reagire ad un segnale ben più concreto: la recente alzata di scudi di Maranello, con due affermazioni-chiave in rapida successione: la prima volta sul gradino alto del podio di Carlos Sainz a Silverstone ed il terzo timbro stagionale di Charles Leclerc a Spielberg.
Ricco di risvolti non del tutto sereni quello dello spagnolo in Inghilterra, più sostanzioso (in ottica caccia a Max) quello del monegasco, la doppietta rossa d'inizio estate ha segnato una svolta nel cammino del Mondiale ed in quello della corsa al titolo. Anche psicologicamente, con il sorpasso in classifica messo a segno da Leclerc nei confronti di Sergio Perez grazie al bottino da trentadue punti incamerato a Spielberg tra Sprint e GP vero e proprio. Charles è di nuovo il primo inseguitore del campione in carica, lo vede e lo può rimettere nel mirino, anche se il differenziale di punti tra i due in Austria ammonta a cinque soli punti, a favore del ferrarista, per un totale di 208 a 170 punti. Trentotto lunghezze da provare a ridurre in un GP nel quale - storicamente - la Scuderia ha scritto pagine importanti della propria storia, con cicli vincenti ed altri... molto meno.
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Per le Rosse, vittorie a profusione negli anni Cinquanta ed un paio di perle negli anni Sessanta: nel 1968 con Jacky Ickx a Rouen, sette anni dopo la prima vittoria in carriera di Giancarlo Baghetti nel 1961 appunto a Reims: affermazione entrata nella storia del Mondiale in quanto il pilota milanese è stato l'unico capace di vincere il suo GP d'esordio (un caso a parte è ovviamente la vittoria di Nino Farina nel primo GP della storia del Mondiale undici anni prima in Inghilterra). Del tutto sporadiche - ma per questo significative - le affermazioni di Niki Lauda nel 1975 e di Alain Prost nel 1990, entrambe ottenute al Paul Ricard. Semi sparsi lungo l'asfalto di Le Castellet e sbocciati negli otto successi in dodici anni (tra il 1997 ed il 2008): i primi sei firmati da Michael Schumacher, i due più recenti - 2007 - da Kimi Raikkonen e Felipe Massa.
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Poi più nulla, senza dimenticare che la tappa transalpina del Mondiale non ha fatto parte del calendario dal 2009 (all'indomani della vittoria del brasiliano), per riprendere la propria storia con la doppietta di Lewis Hamilton pre-pandemia (2018-2019) ed il successo di Verstappen dodici mesi fa davanti allo stesso Hamilton ed al proprio compagno di squadra e le Ferrari alle prese con uno dei fine settimana più incolori della stagione: Sainz e Leclerc quinto e settimo in qualifica, entrambi fuori dalla top ten e dai punti al traguardo.