Tre giorni di test in Bahrain non sono bastati a chiarire prospettive e obiettivi del tedesco e dello spagnolo nel Mondiale ormai dietro l'angolo.
di Stefano Gatti
L'immagine è - se vogliamo - piuttosto emblematica: in una pausa del photoshoot premondiale sulla linea del traguardo di Sakhir Fernando Alonso e Sebastian Vettel ( sei titoli iridati in due) si danno le spalle e guardano in direzioni opposte: il tedesco rivolge la parola al Re Nero Hamilton (sette titoli... di suo pugno), mentre lo spagnolo sembra già guardarsi le spalle dal rookie "manga" Tsunoda e dal suo compagno di squadra Gasly.
Sì, ma qual è la missione 2021 dei due ex ferraristi? Un tempo entrambi "di stanza" a Maranello, il primo successore del secondo sulla Rossa, Sebastian e Fernando vestono rispettivamente il British Racing Green ben più efficace (e brillante) sulla AMR21 che sulla tuta di Seb e Stroll e l'altrettanto scintillante "bleu France" della Alpine A521. Insomma, i colori nazionali che tornano irresistibilmente in voga nel Mondiale.
Vettel ha appena lasciato la Ferrari ma la sua posizione nella classifica combinata delle tre giornate di test in Bahrain ricorda - purtroppo per lui molto da vicino - quella delle sue poco esaltanti esibizioni al volante della SF100 venti-venti. Certo, al netto dei problemi alla trasmissione ed alla power unit che hanno infarcito di contrattempi il suo debutto con il team che ha rilevato il testimone da Racing Point ed ha come obiettivo minimo quello di confermare il quarto posto dell'ultimo Mondiale Costruttori. Se non addirittura quello di scalzare McLaren (quest'anno tra l'altro a parità di power unit: Mercedes) dal terzo gradino del podio, dovendo però difendersi dagli assalti di Ferrari (nel 2020 solo sesta) ed Alpine, l'anno scorso quinta, quando ancora si chiamava Renault. Ventesimo in scia a Mick Schumacher, dopo aver lottato in pista con suo papà (agli ultimi anni di carriera con Mercedes mentre lui piazzava il suo poker iridato), Sebastian si appresta a completare nei primi appuntamenti del Mondiale la sua "learning curve" con Aston Martin.
Qualche certezza in più i test in Bahrain l'hanno regalata a Fernando Alonso (autore del decimo tempo, otto decimi più veloce del compagno di squadra Ocon) che in comune con Vettel ha l'appartenenza all'elite dei campioni capaci (in quanto tali) di conquistare il titolo iridato e - come detto - la militanza ferrarista. Nel suo caso però di vecchia data, se pensiamo che la prima vittoria dello spagnolo al volante della Rossa (per ad aprire una doppietta completata da Felipe Massa) arrivò proprio a Sakhir nel GP del Bahrain del 2010, anche allora prova d'apertura del Mondiale e proprio di questi giorni: era infatti domenica 14 marzo e l'asturiano vestiva lo sgargiante rosso Ferrari rispolverato nel coloratissimo... time-lapse di una intera carriera nel Mondiale che Alonso ha pubblicato sul suo account Twitter.
Conta però solo il presente e da questo punto di vista sarà il GP in programma a fine mese a dirci se (tornando alla nostra premessa iniziale) Fernando e Sebastian quest'anno potranno permettersi di mettere nel mirino Hamilton o se dovranno invece intuire negli specchietti retrovisori le intenzioni di Tusnoda oppure Gasly e casomai anticiparne le mosse!