Inaugurato dalla vittoria di Schumacher nel 2004, il circuito di Sakhir ha una storia favorevole alla Ferrari ma soprattutto alla Mercedes.
di Stefano Gatti© Getty Images
Il Mondiale 2022 scatta su una pista - quella di Sakhir - che negli ultimi otto anni ha sorriso spesso a volentieri alle Mercedes: sei vittorie (cinque delle quali firmate da Lewis Hamilton ed una di Rosberg nel solito anno di grazia 2016), significativamente spezzate da due affermazioni della Ferrari con Sebastian Vettel nel 2017 e nel 2018. Il quattro volte iridato tedesco aveva fatto doppietta anche nell'era pre-Mercedes, regalando nel 2012 e nel 2013 gli unici successi in Bahrein alla Red Bull che ha però grandi chances di rinverdire il proprio "storico" nel deserto con Max Verstappen.
Per dirla tutta, il campione in carica la missione l'ha sfiorata lo scorso anno. Autore della pole ed a lungo leader della gara, Max si era lanciato all'inseguimento di Hamilton dopo la seconda sosta ed era riuscito a completare con successo la missione "rimonta&sorpasso" al 53esimo dei 58 giri in programma. Nella fase più accesa (e decisiva) del duello però Max aveva oltrepassato i limiti della pista ed era stato prontamente invitato dal suo box a restituire la posizione, perdendo poi lo "slancio" necessario per riprovarci, anche a causa del traguardo distante ormai solo una manciata di giri. Curiosamente, il "fattaccio" avvenne appunto al giro 53, in pratica lo stesso dell'episodio che - poco meno di nove mesi più tardi - nella non troppo lontana Abu Dhabi, avrebbe deciso (sarebbe forse meglio dire "ribaltato") le sorti della corsa al titolo: vale a dire l'incidente di Nicholas Latifi.
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Tornando in Bahrein, l'ormai tradizionale apertura by night del Mondiale "apre" anche alle ambizioni ferrariste, puntellate dalle recentissime dichiarazioni del Team Principal Binotto e più ancora dall'esito particolarmente incoraggiante della tre giorni di test della scorsa settimana. Per la statistica, la Scuderia di Maranello può vantare a Sakhir ben sei vittorie: tante quanto quelle della Mercedes, anche se più... datate. Prima della doppietta 2017-2018 di Vettel, le Rosse si erano imposte con Michael Schumacher nell'edizione nell'edizione inaugurale del GP (2004) e poi con Felipe Massa nel 2007-2008. Il brasiliano aveva poi completato nel 2010 la doppietta ferrarista aperta da Fernando Alonso con la sua vittoria al debutto al volante della Ferrari. Per lo spagnolo si era peraltro trattato del terzo successo nella prova: Fernando si era già imposto due volte: nel 2005 e nel 2006, gli anni dei suoi due titoli iridati. Da questo punto di vista, vale la pena sottolineare come - in undici occasioni su diciassette edizioni del GP - il vincitore di Sakhir abbia poi conquistato il titolo iridato a fine stagione. Ma è meglio non ricordarlo... a Felipe Massa.
Tornando ad Alonso, l'asturiano può essere considerato come possibile candidato alla vittoria (nel caso di una gara dallo svolgimento "fortemente" anomalo). Chances che non possiamo più concedere a Valtteri Bottas (terzo nel 2021 ma con la Mercedes) ma che spettano anche a Sergio Perez. Capitan erstappen permettendo, s'intende. Il messicano tra l'altro - al volante della Racing Point - può vantare la vittoria nel... diciottesimo GP andato in scena au questo asfalto: il GP di Sakhir del 2020, disputato una settimana dopo quello del Bahrein, ma sulla "outer track", il layout breve dell'impianto.