FORMULA 1

GP Arabia Saudita: ecco la Corniche di Jeddah, il circuito "cittadino" più veloce del mondo

Corsa contro il tempo nella seconda città dell'Arabia Saudita per ultimare il tracciato che si appresta ad ospitare il penultimo atto del Mondiale.

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Domenica 5 dicembre Max Verstappen si gioca il primo match point iridato su di una "pista" al debutto assoluto sulla scena del Mondiale di Formula Uno e che verrà ultimata giusto in tempo per la sfida (decisiva?) tra l'olandese e Lewis Hamilton, separati in classifica da otto soli punti. Scopriamo insieme i numeri del circuito realizzato in otto mesi di tempo lungo la scenografica Corniche di Jeddah, in riva al Mar Rosso.

La lunghezza del tracciato saudita è di sei chilometri e 175 metri. Seconda, nel calendario del Mondiale, solo a quello di Spa-Francorchamps, che supera di soli quattro metri i sette chilometri, per una differenza quindi di poco più di ottocento metri. Le simulazioni più accurate prevedono un tempo di percorrenza in assetto da qualifica intorno al minuto e 28 secondi, dato che sale ad un minuto e 34 nell'arco dei cinquanta giri del GP. Il calcolo tiene conto della presenza di ben tre possibili zone DRS, che la FIA deve però ancora ufficializzare. 

Il numero totale delle curve è di 27: sedici quelle che girano a sinistra, undici quelle destrorse. Una delle più interessanti è la 13, dotata di una sopraelevazione di dodici gradi. In media tre più del "banking" delle quattro curve del catino di Indianapolis (che sono però una diversa dall'altra ed "a scendere" in sequenza dalla 1 alla 4), sette meno della 3 del rinnovato Zandvoort.  

Sono ancora le simulazioni al computer a suggerire che quello della Corniche sarà il "cittadino" più veloce nella storia della Formula Uno, con una velocità di punta appena superiore ai 320 chilometri orari ed una media sul giro prossima ai 253 all'ora. Solo a Monza il dato è più alto ed è giusto che sia così...!

Per quanto riguarda le infrastrutture, trattandosi di un GP "by night" la Corniche sarà... contornata da riflettori da 1500 lux (un lux=un lumen per metro quadrato), per un cablaggio complessivo che supera i venti chilometri. I sei chilometri abbondanti del tracciato sono delimitati da tredici chilometri di reti metalliche, da 3300 blocchi di cemento incastrati uno nell'altro e da 3000 barriere TecPro.

Ammontano invece a 37mila le tonnellate di asfalto posate da 1250 operai. Un lavoro che sarà completato giusto in tempo per il weekend di gara, un timing parecchio "stretto" che - in considerazione della potenza e delle sollecitazioni delle monoposto - a nostro avviso non mette gli organizzatori al riparo dalla possibilità di inconvenienti di varo genere, peraltro già registrati in passato in situazioni similari. 

Aggiungiamo che lo scorso 12 novenbre la Corniche di Jeddah ha ospitato il tradizionale Red Bull Showrun che anticipa buona parte delle tappe del Mondiale. Al volante della monoposto come sempre in questi casi il messicano Sergio Perez. Al quale però si è unito per l'occasione Dario Franchitti. Il pilota scozzese, tre volte vincitore della 500 Miglia di Indianapolis, si è calato nell'abitacolo della meravigliosa e storica Williams FW07 (sponsorizzata ai tempi dalla famiglia reale saudita), con la quale nel 1979 Clay Regazzoni regalò al team britannico la prima vittoria della sua storia al GP d'Inghilterra a Silverstone ed Alan Jones chiuse il Mondiale al terzo posto, alle spalle dei ferraristi Scheckter e Villeneuve.

  

 

 

 

 

  

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