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FORMULA 1

Giovinazzi e la magia di Monza: "Dall'abitacolo vedi rosso, devi fare bene ad ogni costo"

Il pilota della Rossa nel Mondiale Endurance ci racconta la sua Monza

28 Ago 2024 - 14:57
 © Getty Images

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Impegnato nella tappa di Austin del WEC con la Ferrari 499P, Antonio Giovinazzi non potrà essere a Monza a fare gruppo nel box della Scuderia ma il trentenne pilota di riserva della Rossa (vincitore della 24 Ore di Le Mans 2023 con la hypercar di Maranello) ha senza ombra di dubbio i "titoli"per dire la sua sulle chances ferrariste nel Gran Premio d'Italia, sull'atmosfera che si respira in pista e fuori, oltre che sui recenti lavori di ammodernamento dell'Autodromo Nazionale che lo ha visto per l'ultima volta impegnato in gara ai primi di luglio dello scorso anno nella 6 Ore WEC, proprio al volante della 499P del Cavallino Rampante. Senza dimenticare che Antonio ha preso parte a tre edizioni consecutive del GP d'Italia (dal 2019 al 2021), oltretutto con un'altra grande Casa italiana (l'Alfa Romeo), cogliendo un buon nono posto nella prima delle due partecipazioni. Risale invece a Monza 2022 l'ultima volta di Antonio in pista all'Autodromo Nazionale con una monoposto da GP: la Haas VF-23 powered by Ferrari da lui portata in pista nel primo turno di prove libere.  Ecco intanto le riflessioni monzesi di Antonio.

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In carriera hai corso tante volte a Monza, l’ultima volta al volante della Ferrari 499P nel WEC. Cosa significa correre da ferrarista a Monza?

"Rispondo con una sola parola: orgoglio. Perché da italiano senti davvero il sostegno dei tifosi fin dal giovedì, quando metti per la prima volta piede in pista, fino alla domenica sera. Tutto questo affetto ti spinge a dare il meglio di te, è come se i tifosi ti potessero aiutare a trovare quell’ultimo decimo. Dall’abitacolo vedi tantissimo rosso sulle tribune e vuoi a tutti i costi fare bene, per il team, per te stesso ma soprattutto per tutte le persone che sono venute a vederti e per offrire un tributo alla enorme passione e amore che hanno per la Ferrari".

Parlaci delle caratteristiche della pista

"La gara di casa per noi di Ferrari è sempre speciale, ma quest’anno le cose saranno ancora più interessanti perché la pista ha subito diverse modifiche. È stata interamente riasfaltata, il raggio di qualche curva è stato leggermente modificato e sono stati rinnovati i cordoli, quindi le novità sono tante. Quello che non cambia è il fascino, unico, di Monza, con i suoi lunghi rettilinei, le frenate importanti, il brivido delle chicane e le curve veloci… Si dice che la Variante Ascari sarà addirittura più veloce che in passato, quindi penso che sarà una bella sfida per tutti. È chiaro che per quanto ci riguarda cercheremo di dare il massimo davanti ai tanti tifosi che si aspettano sempre tanto da Ferrari".

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Dal punto di vista tecnico, qual è l'aspetto più impegnativo da curare a Monza nella messa a punto della vettura?

"Di sicuro è fondamentale lavorare bene sul carico aerodinamico. Monza è una pista veloce, dove per avere la massima efficienza sui lunghi rettilinei serve una macchina abbastanza scarica. Le frenate, con una macchina così leggera, sono molto diverse da quelle che i piloti hanno appena affrontato a Zandvoort, che è invece una pista con molto downforce. La sfida principale di Monza sarà quindi avere un carico che permetta di avere la migliore trazione e la migliore uscita in curva".

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