Vettel-Montreal, una decisione già scritta

Se a giudicare sono state le stesse persone che hanno sanzionato il ferrarista in Canada, non ci si poteva aspettare un esito diverso

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Se metti gli stessi giudici di Montreal a valutare le prove presentate dalla Ferrari per restituire la vittoria a Vettel, non puoi certo aspettarti che la sentenza canadese possa essere ribaltata. Decisione che Emanuele Pirro aveva difeso dopo le critiche, spesso volgari e violente, piovute sugli steward del Gran Premio del Canada. Insomma la Ferrari ci ha provato, ma non aveva speranze, perché difficilmente chi ha preso una direzione capace di sollevare polemiche e una raffica di dubbi, l'avrebbe cambiata, sconfessando il proprio operato e togliendo ulteriore credibilità alla Formula 1.

Diverso sarebbe stato sottoporre le nuove evidenze a un gruppo di commissari diverso, come accade nella giustizia ordinaria. Ma nella fattispecie i giudici del secondo grado di giudizio erano gli stessi che avevano emesso la prima sentenza. La prossima volta Vettel dovrà inchiodare sul prato e finire davvero addosso a Hamilton. Così questo regolamentò allucinate e la sua interpretazione sarebbero rispettati.

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