Vettel ha dato tutto, rischiando anche di mandare nuovamente la macchina contro le barriere (dopo
lo schianto delle Libere 3), ma i quasi 8 decimi che si è beccato alla fine (+ 0''781) sono praticamente una sentenza su qualunque tipo di ambizione. Ancora più drammatico il sabato di
Leclerc: il padrone di casa è stato
tradito da una strategia disastrosa del muretto, che ha scelto di non mandarlo più in pista con un nuovo set di soft (dopo un po' di tempo perso alla pesa) nonostante l'evidente evoluzione della pista. Il tempo ottenuto all'inizio del Q1 non è stato sufficiente a tenerlo in top 15 e, ironia della sorte, è stato proprio Seb il pilota che lo ha tagliato fuori definitivamente. Un
harakiri incredibile da parte del box del monegasco, che ha di fatto compromesso il suo weekend.
In terza fila scatterà
Pierre Gasly (+ 0''875), ancora non all'altezza del compagno di team, affiancato dalla Haas di un eccezionale
Kevin Magnussen (+ 0''943), mentre alle loro spalle partirà un pimpante
Daniel Ricciardo con la Renault, al fianco della sorprendete Toro Rosso di
Kvyat. A chiudere la top 10 la McLaren di
Sainz e l'altra Toro Rosso di
Albon. Grossa delusione per l'Alfa Romeo, che nonostante le ottime performance messe in mostra nelle libere non sono riuscite ad andare oltre il Q2:
Raikkonen partirà 14°,
Giovinazzi aveva ottenuto il 15° tempo, ma ha ricevuto anche
3 posizioni di penalità in griglia per un impeding su Hulkenberg. Ennesimo fine settimana complicatissimo per il pilota pugliese.