Il podio saudita di Leclerc riletto nella prospettiva delle prossime tappe iridate
di Stefano Gatti© Getty Images
Dall'Oceania all'Asia, dal Medio Oriente all'America: il Mondiale di Formula Uno viaggia spedito attraverso il pianeta e - dopo il quinto appuntamento di Jeddah - punta verso gli USA per la sesta tappa, "capolinea" del primo quarto di stagione. Un anno fa il Gran Premio di Miami del primo fine settimana del mese di maggio aveva dato una svolta alla stagione, con la vittoria di Lando Norris e l'inizio della rimonta McLaren nei confronti di Max Verstappen e della Red Bull. Può accadere qualcosa di simile quest'anno, in termini di novità sostanziali al vertice? Potrebbe essere la Ferrari la sorpresa delle prossime tappe, trasformando in una vera svolta l'exploit di Charles Leclerc in Arabia Saudita?
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Al di là della soddisfazione immediata per il suo primo podio stagionale, fin dal primissimo dopogara il monegasco ha spinto i suoi a non accontentarsi e - come aveva già fatto dopo le qualifiche - ha chiesto nuovi aggiornamenti in tempi brevi. Il Team Principal Frederic Vasseur ha però rinviato gli stessi alla prima tappa europea del Mondiale: il Gran Premio dell'Emilia-Romagna e del Made in Italy in programma ad Imola due domeniche dopo Miami (16-18 maggio). Senza dimenticare come - è opinione generale - una possibile svolta tecnica è quella prevista con il divieto delle ali flessibili a partire dal Gran Premio di Spagna del primo giorno di giugno a Barcellona, round nove del Mondiale, sette giorni dopo il Gran Premio del Principato di Monco a Montecarlo che - come sempre - farà storia a sé.
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In casa Ferrari però la questione è un'altra ed è ancora più stringente: il caso-Hamilton, o meglio il progressivo "isolamento" di sir Lewis: qualcosa di clamoroso (e che Maranello non può permettersi), tre soli mesi dopo il primo ingresso del sette volte iridato a Maranello, avvenuto lunedì 20 gennaio scorso, con i primi giti di pista a Fiorano due giorni più tardi. Il problema oltretutto è doppio, perché se è logico che l'eventuale rimonta nella stagione in corso è legata alle indicazioni fornite da Leclerc (un ruolo-guida che Charles rivendica dal GP del Giappone di inizio aprile), bisogna ricordare che il progetto della monoposto del prossimo anno (il primo del novo regolamento tecnico che aggiorna quello wing car introdotto nel 2022) è già in fase avanzata ma richiede esso stesso un punto di riferimento preciso, che a questo punto non può che essere Leclerc.', ancora lui.
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Non è esagerato dire che in questa fase della stagione la Ferrari ha un problema "politico" (quantomeno diplomatico) più grave anche della necessità di colmare il gap tecnico che ancora divide a SF-25 dalle sue rivali McLaren, Red Bull e Mercedes e che - anche questo è ormai assodato - risiede nella difficoltà della Rossa di esprimersi in qualifica a livello di eccellenza assoluta (sfruttando a dovere la mescola soft), finendo poi inevitabilmente per pagarne il conto sulla distanza del GP, nonostante un passo-gara che - Charles lo ha dimostrato a Jeddah - è in linea con quello delle dirette rivali e incerte fasi addirittura superiore.
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