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Fatti, non parole: Rosse a caccia della riscossa, buona la terza a Jeddah?

Mercedes e Red Bull hanno vinto le prime due edizioni del GP saudita

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Fatti, non parole: Rosse a caccia della riscossa, buona la terza a Jeddah? - foto 1
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Nel suo piccolo (o meglio nell'arco delle sue prime due edizioni) il Gran Premio dell'Arabia Saudta ha già fatto storia. Debutto nel 2021 con uno degli episodi più accesi e controversi della battaglia tra Lewis e Max Verstappen per il titolo, sfida tra il campione olandese della Red Bull e le Ferrari nel 2022. Hamilton si impose due anni fa (allora si trattava del penultimo atto prima della resa dei conti di Yas Marina) davanti a Verstappen ed al proprio compagno di squadra Valtteri Bottas. L'anno scorso invece SuperMax conquistò sulla Corniche di Jeddah il primo successo di una stagione che sembrava a quell'epoca una sfida ad armi pari con Ferrari (seconda e terza con Lecler e Sainz) ed invece sarebbe entro inizio estate diventata una marcia incontrastata per Verstappen e la Red Bull.  Un successo a testa per Mercedes e per Red Bull, insomma. Buona la terza, per la Ferrari?

 

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Potrà scrivere un altro capitolo "storico", la terza edizione del GP dell'Arabia Saudita? Il verdetto (unanime!) del GP del Bahrain lascia presagire un avvio stagionale nel segno della continuità e nel segno del potere: quello targato Verstappen-Red Bull. Anche se le caratteristiche del circuito "cittadino" più veloce del mondo potrebbero regalare uno spunto in più alle Rosse e magari qualifiche brillanti, tali da fare da premessa ad un GP meno scontato del primo, almeno inizialmente.

Sono tanti altri, con risvolti che vanno ben oltre il weekend saudita, i motivi di interesse del fine settimana arabo e sono acque particolarmente agitate quelle... del Mar Rosso che bagna Jeddah, nelle quali fa rotta la Ferrari in caccia di immediato riscatto. I giorni che hanno separato Sakhir dalala sede del secondo GP 2023 sono stati ricchi di notizie ma soprattutto voci e indiscrezioni dalle parti di Maranello. Per Ferrari (ma anche Mercedes) l'insoddisfacente esito del GP del Bahrain aveva prodotto dubbi sul lavoro svolto durante l'inverno e la necessità di provare a correre subito ai ripari in vista dell'esame di riparazione di Jeddah. Tempi troppo stretti e impossibilità di intervenire sulle monoposto impediscono di puntare su una modifica apprezzabile dello "status quo" almeno fino ai primi aggiornamenti che un po' tutte le squadre hanno messo già in agenda per l'inizio della stagione europea che scatterà tra un paio di mesi ad Imola ma che avrà un'anteprima in occasione del GP dell'AZerbaijan di Baku, a metà...strada tra Melbourne e Miami ma soprattutto alla ripresa del Mondiale dopo il mese quasi intero di "buco" provocato dall'ennesima cancellazione (la quarta consecutiva) della gara di Shanghai.

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Se lo spazio di manovra sullo sviluppo delle monoposto è per forza di cose limitato ai tre giorni dei weekend di gara, ad avere campo libero (spesso anche troppo) sono le voci, le indiscrezioni, le grandi manovre dietro le porte (giustamente) chiuse. Le dimissioni di David Sanchez dalla Ferrari sono seguite al ridimensionamento di Inaki Rueda ed a quello di Laurent Mekies. Era prevedibile, quasi fisiologica ed in un certo semplicemente... logica una rivisitazione dell'organigramma ferrarista dell'era-Binotto: serve tempo ovviamente per valutarne portata e bontà.

Suscettibili di destabilizzare l'ambiente nell'immediato possono invece essere i pensieri, le dichiarazioni e le iniziative recenti di Charles Leclerc, soprattutto in relazione al colloquio con il presidente John Elkann. Il monegasco fa ovviamente il proprio interesse, che coincide a livello di ambizioni con quello della Ferrari stessa, ma lo scavalcamento "pronti via" di Vasseur (suo mentore nella stagione d'esordio con Alfa Romeo) non è un bell'episodio.

 D'altra parte Charles è una delle sole due persone al mondo in grado di rendersi conto fino in fondo (è successo il primo weekend di marzo in Bahrain) della portata dei problemi della SF-23 e magari anche di intuirne potenziale e margini di crescita. L'altra è naturalmente il suo compagno di squadra Carlos Sainz che invece (strano ma neanche tanto) ha trascorso nel silenzio i giorni che dividono Sakhir da Jeddah, da un certo punto di vista in linea con la sua performance piuttosto opaca al GP del Bahrain, soprattutto in rapporto alla prova offerta da Leclerc.

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