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GP AZERBAIGIAN

Da Baku a Montreal senza scalo: la rotta Ferrari per riaprire la sfida dopo il colpaccio Red Bull

Dopo il doppio passaggio a vuoto in Azerbaijan, Maranello non può fallire la... prova del nove sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve.

di Stefano Gatti
14 Giu 2022 - 10:34
 © Getty Images

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Resta davanti alla Red Bull solo nella performance da qualifica ed è un vantaggio che la Ferrari deve provare a tenersi ben stretto, per farne anche nei prossimi GP la premessa di gare da vincere, obiettivo imprescindibile per puntare a riaprire la sfida. Sì perché a Baku la storia di questo Mondiale ha in qualche modo ufficializzato una svolta che era già intuita con le "crepe" ferrariste (di varia natura) di Barcellona. Il tempo stringe ed il prossimo GP incombe. Quattro giorni e tutti di nuovo in pista a Montreal.

Doppietta Red Bull ... Ferrari doppio zero. Gli sguardi post-gara (ma spesso prima della bandiera a scacchi) sono sempre più enigmatici, per non dire insondabili. L'abilità di Leclerc di trattenersi davanti ai microfoni (suo malgrado) è sempre più raffinata e perfezionata. Sono gli occhi, le espressioni dei due piloti ed anche quelle del Team Principal Mattia Binotto a definire il delicato passaggio ferrarista. Al di là delle immagini eclatanti, di una Rossa muta in fondo ad una via di fuga e di un'altra dalla quale escono pennacchi di fumo mentre percorre gli sterminati boulevards di Baku. L'Azerbaijan, il Paese del vento e del fuoco (ma è come dire: Italia, pizza e mandolino), scompiglia i piani iridati ferraristi ed incendia la candidatura di Verstappen al bis iridato.

© Getty Images

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Nel giorni di vigilia proprio Binotto aveva un po' tirato il freno sulla mission Ferrari 2022. Con molta onestà intellettuale, Leclerc aveva detto la sua. Pareva se la sentissero entrambi ma la Formula Uno è scienza largamente esatta. Quindi ora serve correggere la rotta (sarà oggettivamente molo difficile) ma partendo da una certezza: quella della superiorità della F1-75 sulla rivale RB18 in qualifica. Power unit più potente significa più rischi affidabilità: non si scappa. Però partendo davanti si può tentare di scappare, "fare" la gara, costringere l'avversario ad inseguire: non solo sull'asfalto ma anche nelle scelte di strategia. Che poi a ben vedere a Baku Leclerc aveva pure perso la prima posizione al via ma la cabina di regia lo aveva aiutato a riguadagnarla fermandosi ai box in regime di Virtual Safety Car (purtroppo a causa del ritiro di Sainz) a differenza delle Red Bull, permettendo a Charles di prendere il comando (con bonus di quattordici secondi guadagnati nella pit lane) nel momento della sosta dei diretti rivali. È durato poco ma ha mostrato che a Maranello hanno le idee chiare e la lucidità per rimettere a fuoco gli obiettivi di questa stagione: quali siano o meglio quale destino abbiano lo deciderà poi la pista.

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