Ed Elon Musk è chiamato a salvare Tesla
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La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina coinvolge ovviamente anche l’industria automobilistica. A sottolineare la consistenza del conflitto sono i saloni dell’auto di New York e di Shanghai, manifestazioni che quest’anno si sono praticamente sovrapposte. I produttori cinesi hanno disertato la rassegna americana, i produttori americani hanno fatto copia incolla. È significativo come a Shanghai si siano presentati i marchi premium tedeschi con una serie di concept car che nel giorno in cui entreranno in produzione saranno destinate al mercato cinese.
Audi, Bmw e Volkswagen, con la prospettiva di contraccolpi negativi a causa dei dazi imposti dall’amministrazione Trump, puntano su quello che da anni è il mercato più importante per i rispettivi segmenti. L’esatto contrario hanno fatto i brand giapponesi e coreani presenti in massa a New York dove hanno presentato novità assolute per il mercato Usa, sbocco vitale per l’industria dell’estremo oriente.
Insomma, siamo alle prese con una partita a scacchi complessa dove a pesare, nel medio e lungo periodo, saranno le scelte strategiche del presente… E a proposito di scelte Elon Musk ha annunciato che il suo impegno come consulente di Donald Trump subirà un ridimensionamento. L’obiettivo è trovare tempi e modi per trascinare Tesla fuori dalle sabbie mobili di una crisi senza precedenti.