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Inter, Thuram celebra la sua "notte da sogno": il polpaccio non sembra preoccupare il francese

L'attaccante nerazzurro non ha mostrato particolari apprensioni sulle sue condizioni

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Inter, Thuram celebra la sua "notte da sogno": il polpaccio non sembra preoccupare il francese - foto 1
© Getty Images

Un brivido è corso lungo la schiena degli oltre sessantamila di San Siro quando Thuram ha lasciato il posto a Sanchez ieri sera contro il Benfica. E poi, tra un'occasione e l'altra dell'Inter, coi ripetuti miracoli di Trubin, lo sguardo verso la panchina, per cercare di scrutare, capire, farsi un'idea di come stesse l'attaccante francese. Ci ha pensato Simone Inzaghi, a fine partita, a dare qualche informazione: polpaccio indolenzito. Con l'aggiunta, però, che i medici erano comunque tranquilli. Prima di questo, però, al fischio finale altri occhi interessati si erano posati su Tikus che pur con le borse del ghiaccio sui muscoli si era unito al gruppo per correre assieme ai compagni sotto la Nord. Fatto questo, il tempo di una doccia e via davanti ai microfoni, sereno e soddisfatto per "una notte da sogno" (come poi socializzato via instagram). E dunque? Dunque non c'è che aspettare la ripresa di oggi, sottolineando però che dall'Inter non trapelano preoccupazioni particolari.

Inutile sottolineare la centralità di Thuram, tornato al gol in Champions a distanza di 1071 giorni dalla doppietta firmata nell’ottobre 2020, con il Borussia Mönchengladbach, contro il Real Madrid. Attaccante di raccordo, seconda punta tecnica, potente, rapida, uomo assist (già quattro in stagione), finalizzatore dai gol pesanti (Fiorentina, Milan e, appunto, Benfica). Partita dopo partita il francese ha silenziato i critici e da "spalla di" è diventato punto di riferimento imprescindibile: con un reparto d'attacco numericamente ridotto a causa dell'infortunio di Arnautovic, perdere Tikus sarebbe un grande problema per Inzaghi. Prima della sosta c'è il Bologna e così come successo a Lautaro a Salerno potrebbe questa volta toccare al francese tirare un po' il fiato, anche al netto del "polpaccio indolenzito". Poi la sua gestione passerà alla Francia. E qui, per Inzaghi, non ci sarà modo di intervenire ma solo sperare.

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