LA LETTERA

Super League, il Chelsea scrive ai tifosi: “Non potevamo restare indietro”

Il club londinese sul proprio sito ufficiale: "È stata una decisione che non avremmo dovuto prendere e ce ne rammarichiamo profondamente”

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Il Chelsea è stato il primo club a fare marcia indietro sancendo l’inizio della fine della neonata Super League e i suoi tifosi sono stati tra i primi a protestare apertamente per le strade di Londra. Ora a quegli stessi tifosi si rivolge il club, che ha pubblicato sul proprio sito ufficiale una lettera in cui prova a giustificarsi e si scusa con gli stessi tifosi: "Non volevamo restare rispetto ai nostri rivali inglesi ed europei – si legge - È stata una decisione che non avremmo dovuto prendere e ce ne rammarichiamo profondamente”.

LA LETTERA
“Il proprietario e il consiglio di amministrazione del Chelsea Football Club desiderano parlare ai tifosi del Chelsea in merito agli eventi che si sono verificati negli ultimi giorni. Da quando ci siamo ritirati dall'ESL abbiamo trascorso molto tempo a parlare con i vari gruppi di tifosi, per ascoltare le loro opinioni e preoccupazioni. La nostra ambizione è sempre stata quella di rendere il Chelsea il miglior club del mondo, sul campo e fuori.

La decisione congiunta di aderire alla Superlega è stata guidata da questa stessa ambizione. Quando è diventato chiaro che si sarebbe potuto formare una nuova competizione, non volevamo che il Chelsea perdesse l'opportunità di giocare in un campionato così potenzialmente importante, né volevamo rischiare che il club rimanesse indietro rispetto ai nostri rivali inglesi ed europei in termini competitivi. Come Club, siamo sempre impegnati aperti al dialogo con i nostri tifosi e gli altri stakeholder ma in questa occasione, a causa dei limiti di tempo e della riservatezza, non è stato possibile. Poiché le preoccupazioni sono state sollevate in seguito all'annuncio, il Club ha fatto un passo indietro per ascoltare i tifosi e per parlare con loro. Dopo queste conversazioni, tenendo conto delle opinioni in contrasto contro la proposta, abbiamo rivalutato la nostra decisione iniziale e abbiamo deciso di non voler far parte di questo campionato.

Era giusta anche la preoccupazione a riguardo del merito sportivo. Questo è un aspetto per cui nutrivamo forti dubbi sin dall'inizio ed eravamo fiduciosi che sarebbe stato affrontato durante un ulteriore processo di consultazione con le varie parti interessate, insieme ad altri aspetti su cui avevamo riserve. Crediamo fermamente che tutti i club, giocatori e tifosi abbiano il diritto di sognare e raggiungere il successo. Riconosciamo che avremmo dovuto affrontare questi problemi prima di entrare a far parte del gruppo. È stata una decisione che non avremmo dovuto prendere e ce ne rammarichiamo profondamente”.

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