Poker d'assenze per i nerazzurri contro i granata: out Pavard, Mkhitaryan, Frattesi e Lautaro. Conte sogna un nuovo allungo
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La 36a giornata della Serie A potrebbe rappresentare un momento di svolta. L'Inter è reduce dai 120 minuti contro il Barcellona e gestirà, giocoforza, le energie: quattro big ai box e un ampio turnover orchestrato da Simone Inzaghi, che non rischierà nessuno. In caso di vittoria contro il Torino (ore 18) sarebbe aggancio momentaneo, ma Conte sogna: con un passo falso nerazzurro e il successo sul Genoa (ore 20.45), piazzerebbe il definitivo allungo-scudetto.
TORINO-INTER (ore 18) - L'Inter è reduce dal capolavoro nei supplementari contro il Barcellona e dalla conquista della finale di Champions League. I nerazzurri hanno vissuto un mercoledì dalle mille emozioni che, ovviamente, ha le sue ripercussioni anche sulla Serie A. I 120 minuti giocati pesano e le energie di tutti i big vanno gestite proprio in vista del 31 maggio e del duello col Psg, anche a costo di rischiare qualcosa in campionato. I nerazzurri, che sono scivolati a -3 dal Napoli dopo i ko contro Bologna e Roma (solo 7 punti nelle ultime 5), sono pronti ad effettuare un maxi-turnover. Simone Inzaghi, che ha convocato quattro Primavera (Re Cecconi, Topalovic, Berenbruch, Spinaccé), deve fare a meno di altrettanti big: ai box Pavard, Mkhitaryan, Frattesi e Lautaro.
Si va dunque verso una formazione ampiamente rivoluzionata, con il riposo di vari insospettabili: panchina iniziale per Acerbi, Dimarco, Dumfries, Calhanoglu, Barella e Thuram. Almeno otto i cambi rispetto al Barça, che non dovrebbero riguardare Yann Sommer: al momento resta favorito su Josep Martinez. Spazio a Bisseck in difesa con de Vrij e Bastoni, ruolo inedito invece per Zalewski: giocherebbe da mezzala al fianco di Asllani e Zielinski, visto il ko di Frattesi. Sulle corsie Darmian e Carlos Augusto, davanti una coppia altrettanto inedita: Taremi con Correa, che è in pole su Marko Arnautovic. Duplice compito per l'Inter: battere il Torino per agganciare il Napoli e mettergli pressione prima della sfida al Genoa, e farlo spendendo il meno possobile.
I granata, tuttora privi di Samuele Ricci, ritrovano Lazaro e rispolverano il 4-2-3-1 che ha contraddistinto la seconda metà di stagione. L'austriaco occuperà la corsia destra, affiancando Vlasic ed Elmas nel terzetto alle spalle di Ché Adams: panchina per Sanabria, Ilic e l'acciaccato Sosa. Scalerebbe dunque in mezzo Gineitis con Casadei, difesa immutabile: Walukiewicz, Saul Coco, Maripan e Biraghi compongono un reparto solido a protezione di Milinkovic-Savic. I granata hanno un tabù da sfatare. Non battono l'Inter da sette anni e 11 sfide, con cinque ko consecutivi e il 3-2 nerazzurro nel match d'andata.
NAPOLI-GENOA (ore 20.45) - Duplice missione anche per Antonio Conte e il suo Napoli, che guidano la Serie A con 77 punti e un rassicurante +3 sull'Inter, visto che il loro calendario è migliore dei rivali: Genoa, Parma e Cagliari per inseguire il quarto scudetto. Sarebbe il secondo in tre anni per gli azzurri, che vogliono mantenere il margine e sanno di essere padroni del proprio destino: basterebbero sette punti in tre gare per festeggiare, anche se l'Inter dovesse vincerle tutte. All'andata è terminata 2-1 contro il Grifone, che non vince al San Paolo-Maradona dal 3-2 del 29 gennaio 2012: i gol vennero segnati da Palacio (doppietta) e Gilardino, tecnico d'inizio stagione dei rossoblù. Al suo posto è poi arrivato Patrick Vieira, che ha traghettato il Grifone verso la salvezza tranquilla con 39 punti e un ampio margine sulla terzultima.
Il Genoa ha staccato la spina dopo aver raggiunto il traguardo e i suoi risultati recenti lo dimostrano, con tre ko consecutivi e quattro gare senza vittoria: solo successi per il Napoli nello stesso periodo, Conte sogna l'allungo in classifica. I partenopei devono ancora fare a meno di Neres e Buongiorno, dunque si rimane sul 4-4-2 che sta portando tantissime soddisfazioni nelle ultime settimane, nonostante qualche difficoltà sia contro il Lecce che contro il Monza. Davanti Raspadori e Lukaku, Politano e McTominay gli esterni con Anguissa-Lobotka in mezzo: recupero-lampo per lo slovacco, a cui Conte non può rinunciare. La difesa prevede ancora Olivera centrale con Rrahmani, Di Lorenzo e Spinazzola gli esterni.
Il Genoa risponderà col consueto 4-4-1-1 e può rilanciare tra i titolari il giovanissimo Ahanor, che affiancherebbe Sabelli e Messias sulla trequarti: l'obiettivo è quello di sfruttare la sua freschezza, velocità e forza fisica per sfruttare gli spazi lasciati da Politano. Davanti c'è Pinamonti, con Masini-Frendrup cerniera di centrocampo e la difesa vista negli ultimi turni: Norton-Cuffy ha scalzato Zanoli, sull'altra corsia Aaron Martin. Intoccabili i centrali Vasquez e De Winter, che stuzzicano anche le big: sul belga ci sono vari club inglesi e l'Inter. Anche il Grifone ha molti assenti: ai box Corner, Ekuban, Malinovskyi (stagione finita), Matturro, Miretti e Onana, squalificato un totem come Thorsby.