Serie A, Roma-Toro 3-2: risolve tutto El Shaarawy

Giallorossi avanti con Zaniolo e Kolarov. Nella ripresa a segno Rincon e Ansaldi, poi ci pensa il Faraone

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Mezz'ora di pericolosa amnesia, poi passa la paura e la Roma si prende i primi 3 punti del 2019. Con il Torino la sblocca Zaniolo con un gol da fuoriclasse, raddoppia Kolarov su rigore, mentre Iago Falque si mangia un gol che cambierebbe tutto. Poi c'è il momento-Toro con gol di Rincon e Ansaldi, con l'Olimpico che comincia a spazientirsi, ma un altro bel gol di El Shaarawy risolve la partita a favore dei giallorossi.

Non si può parlare di una Roma guarita, di un Di Francesco che può rivedere le stelle come un anno fa, ma intanto il 2019 è iniziato nel migliore dei modi dal punto di vista dei risultati. Qualità è la parola d'ordine del mondo giallorosso, una qualità che ha ricevuto un'implementazione notevole con il lancio definitivo di Zaniolo tra i titolari. La differenza tra una buona squadra e una potenziale grande squadra è proprio questa. Quando si studia da grande, si può anche soffrire un po' l'aggressività degli avversari, prendere le misure alla partita e poi colpire con l'uomo che ha qualcosa più degli altri. 

E' una stagione nella quale Di Francesco ha vissuto più arrabbiature che gioie, ma la partita contro il Torino ha ristabilito un minimo di verità storica: la Roma è una squadra con una logica e con un carattere ben definito, che può permettersi di ovviare a molte assenze contemporanee e che soprattutto ha ritrovato rispetto al passato una forte identità, magari non romanocentrica (mancavano De Rossi e Florenzi, le due anime capitoline) ma sicuramente molto caratterizzata dall'italianità, soprattutto in un centrocampo che con il trio Cristante – Lorenzo Pellegrini – Zaniolo sembra un suggerimento vivente a Roberto Mancini. 

Certo, c'è ancora qualcosa – più di qualcosa – da rivedere. C'è da provare a cancellare quelle amnesie pazzesche che rischiano di diventare croniche , come quella che nella prima metà del secondo tempo ha consentito al Torino di rialzare la testa, di invadere stabilmente la metà campo giallorossa e di recuperare da 0-2 a 2-2. Questi momenti di appannamento e di presunzione possono essere superati quando si gioca contro una squadra del campionato italiano, mentre diventerebbero letali contro squadre di livello internazionale e abituate al palcoscenico europeo. Con il Toro è andata bene così, con il Porto non è detto che sarebbe finita nello stesso modo. 

ZANIOLO 7,5 – Il calcio italiano ha scoperto una nuova stella. La freschezza di ragazzino non gli impedisce di sprigionare il carisma di un veterano. Rende facili le cose difficili e abbordabili quelle impossibili. Le definizione di “tuttocampista” non è stata inventata per lui ma sicuramente trova in lui la sua sublimazione totale. Solo alla distanza perde un po' di smalto. 
KARSDORP 6,5 – Ennesima ripartenza per questo ragazzo, utilizzato per la seconda volta consecutiva in questo inizio di campionato dopo l'impiego in Coppa Italia e soprattutto dopo l'ennesimo tunnel di assenze durato quattro mesi. Qualche minuto necessario per ambientarsi, poi eccolo macinare strada sulla sua corsia di destra, dando grandi speranze per il sicuro.
KOLAROV 7 – Quando non si sa bene cosa fare, sempre meglio darla a Kolarov. Sulla fascia sinistra è sempre una specie di regista aggiunto, nel senso che dal suo piede partono sempre iniziative importanti e giocate che possono determinare episodi decisivi. 
RINCON 6,5 – Non sembra inizialmente una grande idea quella di Mazzarri, che gli ha chiesto di inseguire Zaniolo per tutto il campo, con il risultato di veder brillare ancora di più la luce del giovane azzurro sbilanciando un reparto che partiva già in assoluta emergenza. Ma nonostante queste premesse, il venezuelano esce dalla morsa con personalità e riapre la partita con il gol del 2-1. 
DZEKO 5 – Continua nel suo inspiegabile periodo di vacche magre. Non segna da una vitae non dà nemmeno l'idea di non impegnarsi: c'è proprio qualcosa che non va e non si capisce cosa. Scende in campo con la fascia da capitano per sentirsi ancora più responsabilizzato, ma poi alla prova dei fatti fa sempre qualcosa in meno di quello che potrebbe fare, arriva sempre a un passo dal massimo che potrebbe fare, senza riuscirci. 
AINA 7 – Un giocatore in continua crescita che sicuramente arriverà ad alti livelli. Sulla fascia sinistra forma praticamente una catena da solo, nel senso che si sovrappone a sé stesso, non si ferma mai, non mostra mai segni di stanchezza, chiude con una diagonale difensiva e tre secondi dopo è già dall'altra parte a crossare. Viene dal Chelsea e probabilmente un giorno ci ritornerà per giocarci.
IAGO FALQUE 5 – Esce dal campo all'inizio del secondo tempo con la faccia scura ma per sua fortuna non incrocia quella di Mazzarri che è ancora più scura. L'allenatore passa oltre un tempo a tentare senza successo di scrollarlo, di metterlo nelle condizioni di incidere, ma tutto quello che riesce a fare è mangiarsi un gol allo scadere del primo tempo in un pazzesco uno contro uno in cui l'unico avversario è il portiere Olsen. 
ANSALDI 6,5 – Ci sono giocatori che non restano nella storia delle squadre in cui giocano, ma fanno la felicità degli allenatori che li hanno a disposizione. Ansaldi è sicuramente uno di questi, perché si adatta meravigliosamente a un ruolo di centrocampista centrale che non sembra fatto per lui, tampona, imposta e segna anche il gol del 2-2. 
EL SHAARAWY 7 – Mentre dalla parte opposta c'è un Kluivert che incide poco e rema molto, anche grazie alle presenze fisiche forti che ci sono dalla sua parte, il Faraone entra a freddo al posto di Under infortunato, si fa trovare sempre e volentieri sulla fascia sinistra, penetra, cerca scambi con i compagni e va a realizzare il gol del 3-2 che scaccia i fantasmi. 

ROMA-TORINO 3-2
Roma (4-2-3-1)
: Olsen 6; Karsdorp 6,5 (35' st Santon sv), Manolas 5,5, Fazio 6, Kolarov 7; Cristante 6, Lo. Pellegrini 6; Under sv (6' pt El Shaarawy 7), Zaniolo 7,5, Kluivert 5,5 (27' st Schick 6,5); Dzeko 5. A disp. Cerantola, Greco, Lu. Pellegrini, Marcano, Coric, Pastore, Nzonzi. All. Di Francesco.
Torino (3-4-3): Sirigu 6; Djidji 6, Nkoulou 6, Lyanco 5,5 (38' st Berenguer sv); De Silvestri 6, Rincon 6,5, Ansaldi 6,5, Aina 7; Falque 5 (10' st Zaza 5,5), Belotti 5,5, Parigini 5 (30' st Edera sv). A disp. Ichazo, Rosati, Lukic, Bremer, Millico, Adopo, Ferigra. All. Mazzarri.
Arbitro: Giacomelli
Marcatori: 15' Zaniolo, 34' Kolarov, 28' st El Shaarawy (R), 6' st Rincon, 22' st Ansaldi (T)
Ammoniti: Kluivert, Cristante, De Silvestri, Rincon e Belotti.

Terzo successo consecutivo in Serie A per la Roma, tante vittorie quante nelle sue precedenti 10 nella competizione.
Prima sconfitta in trasferta per il Torino in questa Serie A. I granata non subivano più di due reti in un match fuori casa nella competizione dallo scorso marzo, sempre contro la Roma.
La Roma ha sia segnato che subito gol in tutte le ultime sue cinque gare casalinghe di Serie A: 23 le reti in questi incontri, in media 4.6 a partita.
Il Torino ha perso in otto delle ultime 14 prime gare di Serie A disputate in un anno solare a gennaio (1V, 5N).
Nicolò Zaniolo è il giocatore più giovane ad aver segnato almeno due gol in questa Serie A.
Zaniolo è andato in gol in entrambe le ultime due partite di Serie A giocate all'Olimpico.
Con Nicolò Zaniolo la Roma ha segnato il settimo gol su sviluppi di punizione indiretta, almeno quattro in più di ogni altra squadra in questa Serie A.
Cinque dei sei gol di Tomás Rincón in Serie A sono stati segnati con tiri da fuori area.
Decimo gol con un tiro da fuori area per il Torino in questa Serie A, nessuna squadra ne conta di più.
Dal suo ritorno in Italia nel 2017/18 Aleksandar Kolarov ha preso parte attiva a 17 gol in Serie A (sette reti, 10 assist), almeno sei in più di ogni altro difensore nello stesso periodo.
Stephan El Shaarawy ha segnato cinque dei suoi sei gol in questa Serie A allo stadio Olimpico.
Prima di El Shaarawy, la Roma non segnava con un giocatore subentrante in Serie A da settembre (Lorenzo Pellegrini v Lazio).
Il Torino ha segnato con i suoi unici due tiri nello specchio dell'incontro.
La Roma ha schierato un XI iniziale con un'età media di 25 anni e 355 giorni, il suo più giovane in Serie A da marzo 2017 (25 anni, 320 giorni, v Sassuolo).

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