Chiesa rovina il Natale al Milan

Chiesa affonda i rossoneri: Gattuso ha una settimana per salvare la panchina

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Il Milan sprofonda in una crisi nerissima. Contro la Fiorentina perde 0-1 a San Siro, prodezza di Federico Chiesa e terza partita di campionato senza gol. Higuain isolato e avvelenato, tiri in porta pochi, sempre ben neutralizzati da Lafont. Sufficiente una Fiorentina scolastica e ordinata per uscire da San Siro con il massimo risultato e per mettere in discussione Gattuso che ha adesso una settimana per salvarsi.

Unico indizio le maglie rossonere. Per il resto del vero Milan, del grande Milan, poco. Niente. Continua un periodo agghiacciante per la squadra di Gattuso che ha segnato zero gol nelle ultime tre partite di campionato, che si spaventa al primo soffio di vento, che da un certo punto del campo in poi si affida alla casualità, palla avanti e buttiamo i dadi. Ma così non si arriva da nessuna parte, così la gente perde la pazienza. L'astinenza da gol torna a essere una malattia cronica per una squadra che non riesce a trovare una dimensione, una sua idea di gioco, una consequenzialità di movimenti che dovrebbe caratterizzare qualunque squadra con certe ambizioni.

Male, malissimo il Milan. Senza idee nel primo tempo, capace di farsi vedere dalla parte opposta solamente con qualche iniziativa personale, mai con qualcosa di costruito. L'unica parziale attenuante è l'accumulo di assenze in un unico settore, quello del centrocampo, reinventato da Gattuso con Calabria e Josè Mauri che normalmente non giocherebbero mai o comunque non giocherebbero in quei ruoli. Ma non c'è niente che si possa salvare di questo tragico pomeriggio prenatalizio in casa Milan. Se è vero che Gattuso da qualche tempo è stato messo sotto osservazione da parte della dirigenza rossonera, è vero che questa partita contro la Fiorentina ha deposto pesantemente a suo sfavore. Altro che ringhio, altro che forza di reazione. Mancanza totale di adrenalina, abulia esasperata, mancanza di collegamenti imbarazzante.

In tutto questo si rischia di perdere di vista qualche merito della Fiorentina, ma il principale di questo meriti è di essersi trovata al posto giusto nel momento giusto, cioè a San Siro nel momento di massima apatia rossonera. Una partita ordinata, una fase difensiva svolta bene da tutta la squadra, la pazienza di aspettare il momento giusto per colpire con il giocatore più dotato. Sono meriti anche questi, ma valgono un po' meno dei demeriti avversari.

CHIESA 7 - Per tre quarti di partita sembra un solista in serata negativa che cerca il numero a tutti i costi. Ma siccome il numero fa parte del suo dna, quando davanti a sé vede lo spiraglio giusto si inventa un gol che ricorda in maniera impressionante quelli che faceva suo padre con tutti gli ingredienti: testa alta, sterzata secca, tiro potente e preciso a giro. Questa sì è roba da Scala del calcio.

CALHANOGLU 5 – Segnali di vita dal pianeta Calha, ma durano poco. A forza di sentirsi dire che fa pena, raccatta in fondo all'anima un po' di autostima e in mezzo al campo è l'omino che prova ad accendere un po' la luce con qualche iniziativa soprattutto nei primi minuti di partita. Se non altro lancia un messaggio a un potenziale acquirente. Ma tutto questo dura poco, perché ben presto la disarmonia del calcio rossonero fagocita anche lui.

HIGUAIN 5 – Ce l'ha col mondo, forse anche con sé stesso. Sbuffa come un mantice, schiuma rabbia come uno a cui hanno bucato le quattro gomme, impreca per i palloni che non arrivano e per quelli che non riesce a ridare causa distanze siderali. Dopo meno di un tempo siamo già oltre le mani sui fianchi, siamo a un uomo sfinito e ripiegato su sé stesso, con la voglia di essere chissà dove.

LAFONT 7 – Ha davanti a sè una difesa ben schierata e soprattutto un attacco poco ispirato, ma proprio per questo rischia di perdere la concentrazione che serve in casi del genere. Ma quando gli sbuca un siluro di Ricardo Rodriguez da chissà dove, risponde da portiere vero. Poi si rimette a gestire l'ordinario tranne un missile terra-terra di Suso e una girata di testa di Higuain da cui non si fa beffare. Poi alla fine altro gioiello su Ricardo Rodriguez.

VERETOUT 6,5 – Quando nella zona nevralgica la qualità latita, un onesto geometra si trasforma in un archistar. Basta la pulizia del tratto, basta il compitino fatto bene per emergere prepotentemente a magari attrarre l'attenzione di qualcuno che lamenta carenze in quel ruolo.

CASTILLEJO 5 – Le qualità le ha di sicuro, ma in questo caso non si vedono molto. I colpi rimangono in canna e le iniziative vanno a sbattere contro qualche avversario nemmeno troppo consapevole.

MILAN-FIORENTINA 0-1
Milan (4-3-3):
G. Donnarumma 6; Abate 5 (38' st Conti sv), Zapata 5.5, Romagnoli 6, Rodriguez 6; Calabria 5, J. Mauri 5 (22' st Cutrone 5), Calhanoglu 5; Suso 6, Higuain 5, Castillejo 5 (22' st Laxalt 5).  A disp.: Reina, A. Donnarumma, Musacchio, Brescianini, Montolivo, Halilovic, Tsadjout. All.: Gattuso 5
Fiorentina (4-3-3): Lafont 7; Milenkovic 6.5, Pezzella 6.5, V. Hugo 6.5, Biraghi 6.5; Benassi 6.5 (42' st Laurini sv), Veretout 6.5, Edimilson 6; Chiesa 7, Simeone 6 (43' st Pjaca sv), Mirallas 5.5 (17' st Gerson 6).  A disp.: Dragowski, Hancko, Olivera, Ceccherini, Norgaard, Eysseric, Dabo, Thereau, Vlahovic. All.: Pioli 6.5
Arbitro: Mariani
Marcatori: 28' st Chiesa
Ammoniti: Suso, Romagnoli, Laxalt (M), Pezzella, V. Hugo, Edimilson, Chiesa (F)
Espulsi: -

Il Milan non ha trovato il gol in tre partite consecutive di Serie A per la prima volta dal novembre 2001.

Per la prima volta dal suo arrivo in Italia Gonzalo Higuaín è rimasto a secco di gol per otto partite consecutive (tra tutte le competizioni).

Il Milan è l'unica squadra che da inizio novembre non ha realizzato gol nei primi tempi di questa Serie A.

La Fiorentina non trovava il successo a San Siro in Serie A contro il Milan dal novembre 2013 (0-2).

Il Milan ha trovato i tre punti solo in una delle ultime sei partite di campionato, dopo aver vinto cinque delle precedenti sei.

La Fiorentina non vinceva due partite di fila in Serie A dalle prime due disputate in questo campionato.

Il gol di Chiesa è arrivato con l'unico tiro nello specchio effettuato dalla Fiorentina nel match. Federico Chiesa non segnava in trasferta in Serie A da febbraio 2018, contro il Bologna.

Quella di oggi è stata la 50ª presenza in Serie A per Jordan Veretout, Germán Pezzella, Andrea Conti e Ricardo Rodríguez.

Sono passati 482 giorni dall'ultima presenza in Serie A di Andrea Conti, arrivata nell'agosto 2017 contro il Cagliari.

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