Tante polemiche: in molti casi il mancato intervento del Var ha lasciato passare degli errori degli arbitri
È stata un'altra giornata complicata dal punto di vista arbitrale. Ancora una volta, però, più che sviste degli arbitri in sè stupiscono le mancate chiamate del Var. Uno strumento che appare sempre di più depotenziato e il cui utilizzo sembra sempre di più casuale. La famosa frase che ha modificato il protocollo (leggi qui) ha davvero regalato solamente confusione nella gestione delle chiamate del Var. Situazioni che dopo 11 giornate non si sono ancora regolarizzate. Tanti gli episodi nei quali il Var doveva intervenire ma, inspiegabilmente, non lo ha fatto.
Inter-Genoa, arbitro Valeri (Var: Abisso)
Il gol di Gagliardini dell'1-0 è un caso molto border-line. Quando c'è l'ultimo tocco di Joao Mario, Gagliardini è sicuramente in fuorigioco. Poi Biraschi chiude le gambe ed è lui a servire il centrocampista, che insacca. Sia l'arbitro che il Var, dopo il silent-check, optano per considerare quella di Biraschi una "giocata", che sana così la posizione di Gagliardini, e non una semplice deviazione.
Fiorentina-Roma, arbitro Banti (Var: Orsato)
Tante polemiche per la concessione del rigore alla viola per il contatto Olsen-Simeone. Il portiere svedese ha sfiorato coi guanti il piede dell'attaccante che poi, sulla corsa, ha dato un calcio in faccia ad Olsen in maniera involontaria. Banti ha visto, ha giudicato il contatto e dato il rigore. Orsato, al Var, doveva intervenire per dire che no, non si trattava di rigore o per suggerire almeno una on-field-review. Ma evidentemente la nuova lettura del protocollo ha indotto Orsato a non sindacare sulla decisione di Banti. Che però era sbagliata.
Juventus-Cagliari, arbitro Mariani (Var: Massa)
Partita complicata ma va sgombrato un dubbio: sugli episodi che riguardano i fuorigioco non si può sindacare. C'è una tecnologia 3D che dice in maniera praticamente scientifica se si tratta di offside o meno, quindi le decisioni prese sono corrette (come per il gol di Dybala). Differente la questione sul fallo di mano. Mariani va a visionare sul monitor il tocco di Benatia: era già evidente che fosse del tutto involontario e arrivasse dopo che il difensore marocchino aveva colpito la palla di testa. Assurdo, invece, che Mariani, posizionato benissimo, non abbia concesso il rigore per il mano di Bradaric. È stato un controllo volontario, l'arbitro l'ha visto e ha lasciato correre. Non solo: richiamato da Massa alla on-field-review dopo averlo rivisto non lo ha concesso.
Lazio-Spal, arbitro Guida (Var: Ghersini)
Altro caso in cui il Var non è intervenuto, sbagliando. Immobile lanciato a rete, Vicari lo stende, proprio sul finire del primo tempo. Guida non fischia e sancisce la fine del primo tempo. Ma il Var aveva tutto il diritto e il dovere di intervenire: non solo era fallo netto, ma era pure rosso per aver interrotto una chiara occasione da gol. Proprio la fattispecie del rosso fa domandare: perché Ghersini non è intervenuto?
Udinese-Milan, arbitro Di Bello (Var: Fabbri)
Il Var qui serve a dare il gol della vittoria al Milan: regolarissima la posizione di Cutrone in occasione dell'azione che porta al gol di Romagnoli. L'assistente aveva alzato la bandierina, poi il Var ha aiutato Di Bello a convalidare. Quello che Fabbri non ha fatto è stato chiamare Di Bello per derubricare il rosso di Nuytinck a cartellino giallo. L'arbitro ha dato rosso diretto al difensore dell'Udinese, reo di aver interrotto un contropiede di Castillejo con uno sgambetto da dietro. Ma Castillejo aveva davanti ancora due difensore piazzati, ma soprattutto l'intervento di Nuytinck non è né violento né mette a repentaglio l'incolumità del milanista. Il Var poteva e doveva intervenire (ne ha facoltà in questi casi) per aiutare a trasformare il rosso in giallo.