Debutto della RefCam con polemica, il sindacato degli arbitri chiede più tutele alla Figc
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Juventus-Inter porta con sé, oltre al primo big match della stagione 2025-2026 della Serie A, il debutto della RefCam in Italia. Dopo l'antipasto al Mondiale per Club, infatti, il direttore di gara del derby d'Italia Andrea Colombo ha portato con sé in campo la telecamera montata alla base dell'archetto del microfono per avere, in diretta durante tutto il match, il punto di vista dell'arbitro e la prospettiva del primo ufficiale di gara nelle differenti azioni di gioco. Una novità che sa di rivoluzione, le cui immagini saranno trasmesse in occasione della preparazione dei calci di punizione e situazioni analoghe, ma che porta anche alcune polemiche.
Il Coordinamento nazionale arbitri Slc-Cgil, sindacato degli arbitri, ha infatti criticato la scelta di dotare gli arbitri della RefCam. Non tanto per l'impaccio, col dispositivo che pesa solo 6 grammi, quanto al peso psicologico che essa ha sui direttori di gara. Giuseppe Fonisto, infatti, la tecnologia "aumenta responsabilità e pressioni sugli arbitri, la Figc continua a non riconoscere un adeguato compenso e le giuste tutele economiche". L'accusa è che la Federazione "trae nuovi introiti senza destinare risorse né all'attività di base né ai giovani arbitri, ai quali va comunque garantito l'ingresso gratuito alle manifestazioni, come sancito dalle tessere associative. Non è un privilegio, è un diritto. Gli arbitri non sono manodopera a costo zero: il valore economico generato appartiene agli arbitri e deve restare all'organizzazione arbitrale".