Il derby di Gattuso e Spalletti, cinque mesi dopo il mondo è capovolto

Il tecnico rossonero ha unito il gruppo, quello nerazzurro lo ha diviso, l'andata sembra lontanissima

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In cinque mesi è cambiato praticamente tutto, il 21 ottobre del 2018 l'Inter vinceva il derby con un gol del suo capitano Mauro Icardi, si sognava lo scudetto, si celebrava Spalletti, il bomber nerazzurro era un idolo indiscusso. Oggi invece l'Inter rischia di uscire dalla zona Champions, Spalletti si gioca la panchina, Icardi resta ai margini. Per Gattuso invece il percorso opposto, ad ottobre finiva sulla graticola con un Milan mestamente decimo a centroclassifica, oggi si presenta al derby con la possibilità di piazzare il colpo del ko a livello cittadino e non solo.

"Il derby vale molto di più per quello che produce nella testa dei giocatori e nell'entusiasmo dei tifosi". Parlava cosi Spalletti prima di vincere la partita di andata, chissà se ora la penserà allo stesso modo. Forse aveva ragione Gattuso nel vivere il derby senza patemi: "Mi viene da sorridere quando leggo che chi perde il derby ne esce mentalmente con le ossa rotte".
Alla prova dei fatti, quel Milan battuto dall'Inter le ossa non se le è rotte e anzi da gennaio in poi ha iniziato una strepitosa risalita fino al sorpasso, fino a ribaltare le posizioni e lasciare ora a Spalletti i pensieri sul prossimo futuro. In fondo nel post derby il tecnico nerazzurro aveva messo in guardia l'ambiente Inter, vittoria si, ma c'e' ancora molto da fare: "La squadra deve ancora crescere tanto e fare un percorso per essere collocata tra le grandi squadre". Quella crescita però non c'è stata, a Spalletti è stato presentato il conto e con lui il bilancio si farà a fine stagione (come ha annunciato Marotta).
Il Milan ha invece protetto Gattuso nei momenti bui e oggi raccoglie i frutti di quella difesa ad oltranza. "Non è tutto da buttare via" aveva detto il tecnico rossonero dopo il ko dell'andata ed evidentemente aveva ragione: ora tutto è cambiato.
Il caso Icardi ha spaccato in due l'Inter. Spalletti dal canto suo ha fatto scelte di spogliatoio che hanno diviso, mentre Gattuso di contro ha come sempre cercato di unire anche nei momenti difficili: "Quando mi fido delle persone io mi strappo il cuore, lo metto nello spogliatoio e poi ci possono anche palleggiare". E con quel cuore i suoi giocatori ci hanno palleggiato davvero bene.

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