Le parole di Gilardino post Milan-Pisa ("Se si possono lasciare giocatori davanti al portiere cercheremo di sfruttarlo") aprono il dibattito sulla nuova interpretazione della norma
di Francesco Lommi"È la regola degli uomini davanti al portiere, sia sul primo che sul secondo gol. Bisogna preparare degli schemi su queste cose qua, perché se si possono lasciare degli giocatori davanti al portiere, cercheremo di sfruttarlo". Le parole di Alberto Gilardino nel post partita di Milan-Pisa aprono un dibattito sulle novità in tema di fuorigioco passivo.
Il tecnico dei pisani ha sottolineato come in entrambi i gol subiti diversi rossoneri disturbavano la visuale di Semper: una fattispecie che fino alla passata stagione sarebbe stata punita con l'annulamento della rete per fuorigioco passivo. Oggi non è più così e le parole del Gila fanno riflettere sulla nuova interpretazione di questa nuova regola: vedremo sempre più spesso "schemi" per intralciare la prospettiva dell'estremo difensore avversario? Probabile se l'interpretazione continuerà a essere quella di Milan-Pisa e non solo: sono già stati diversi i casi di questo tipo in Serie A che hanno fatto discutere.
La regola sul fuorigioco passivo sembra dunque essere cambiata ma, consultando il regolamento AIA 2025, la spiegazione non è così chiara riguardo a questa fattispecie: il gol è da annullare se "un attaccante (A) in posizione di fuorigioco ostruisce chiaramente la linea di visione del portiere. Il calciatore dovrà essere considerato punibile perché impedisce a un avversario di giocare o essere in grado di giocare il pallone".
© AIA
Nell'immagine esplicativa si vede un giocatore che calcia da fuori area e un suo compagno quasi a contatto con il portiere avversario: solo in queste circostanze (tiro da lontano e chiaro ostacolamento) allora si può considerare il fuorigioco passivo? Nella spiegazione teorica però non si fa riferimento a posizioni geografiche dei calciatori (si era parlato di "contatto" con portiere avversario) e neppure da dove parta il tiro. Se ne fa soltanto una questione di "impedire a un avversario di giocare o essere in grado di giocare il pallone" o di "ostruire chiaramente la linea di visione del portiere". Concetti molto labili per cui si potrebbe discutere ore su ogni rete dubbia.
Situazioni simili sono già state viste quest'anno in Parma-Atalanta sulla rete di Pasalic e in Inter-Cremonese sulla rete di Dimarco. Ma, come ha anticipato Gilardino in modo molto onesto, se non si farà chiarezza su questa regola sempre più squadre proveranno a sfruttare questo spazio grigio nel regolamento.