CORONAVIRUS

Coronavirus, Spadafora: "Non ci sono le condizioni per fermare il campionato di Serie A"

L'intervento dopo le affermazioni della sottosegretaria alla Salute Zampa

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"Non ci sono le condizioni per fermare il campionato". Lo ribadisce il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intercettato da LaPresse all'ingresso di Paolo Chigi. Allo stesso tempo il ministro giudica "avventate" le parole, poi rettificate, pronunciate dal sottosegretario Sandra Zampa che aveva inizialmente paventato l'ipotesi di sospendere la Serie A dopo il caso Genoa. Dopo le parole rilasciate in mattinata ("il protocollo parla chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso"), la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa aveva fatto infatti retromarcia attraverso una nota. "Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la FIGC e le Società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve". 

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SILERI: "PASSO INDIETRO IN CASO DI PIU' POSITIVI"
"In caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico". Lo ha detto il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri, in visita a Casal di Principe (Caserta), presso Casa Don Diana", bene confiscato alla Camorra, dove ha preso parte all'incontro "L'emergenza fra roghi di rifiuti e Covid -19", promosso dal Consorzio nazionale dei rifiuti in polietilene Polieco, in collaborazione con il Comitato don Peppe Diana. "Se hai una squadra di calcio con molti giocatori positivi - ha proseguito Sileri - quella squadra farà fatica a giocare, ma quello che mi preoccupa è l'eventuale positività di altri giocatori di altre squadre, perché sebbene dubito che il contagio possa avvenire in campo con facilità perché il contatto lo hai mentre giochi, sono più preoccupanti i contatti conviviali come nello spogliatoio, a cena. Quindi se troviamo 10 giocatori positivi da una parte, 5 dall'altra, faccio fatica a pensare ad un campionato aperto".

MEDICO LEGA A: "CAMPIONATO NON A RISCHIO"
"Genoa-Torino? Consultazioni ufficiali ancora non ce ne sono state. Credo che la partita possa essere rinviata, entrambe non hanno impegni europei quindi si riesce a collocare il recupero". Così Gianni Nanni, membro della commissione medica della FIGC e responsabile medico della Lega Serie A, intervenuto a Radio Punto Nuovo. "Campionato a rischio? Ad oggi, no. Può essere a rischio la partita Genoa-Torino, ma perché dovrebbe essere a rischio? Allora quante attività dovrebbero essere a rischio con un solo contagiato?", ha aggiunto. Su quanto avvenuto al Genoa, ha detto: "Quanto accaduto non ce l'aspettavamo. Il protocollo è a maglie molto strette, è successo qualcosa che ha messo a repentaglio la sicurezza di quest'ultimo. Conosco molto bene lo staff medico del Genoa, sono persone eccezionali, estremamente attente. Bisogna capire dov'è avvenuta la falla e capire come evitare possa accadere nuovamente". 

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