calcio e covid

Serie A, Spadafora: "Stop campionato? Non siamo ancora in queste condizioni"

Il viceministro alla Salute Sileri: "Basta abbracci in campo"

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Vincenzo Spadafora cerca di fare chiarezza dopo le positività al Genoa e il rischio del rinvio di alcune partite se non addirittura lo stop dell'intero campionato: "Non credo, non siamo ancora nelle condizioni di dover parlare di uno stop della Serie A". Il ministro dello Sport però non sottovaluta la situazione: "Mi preoccupa molto a breve sentirò il presidente di Serie A Dal Pino e il presidente Figc Gravina".

SILERI: "BASTA ABBRACCI DOPO I GOL"
"Gli abbracci e l'esultanza in campo dovrebbero essere vietati. La distanza deve comunque essere mantenuta. Se da un positivo nella squadra sono diventati 14 vuol dire che il virus è circolato, che non sono state mantenute le distanze. Se abbiamo un tampone negativo non dobbiamo pensare di essere invincibili. Continuare a mantenere le distanze è fondamentale". Così Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, a "Se c'è una squadra con 14 persone positive, disputare una partita è quasi impossibile. Ora il Napoli deve fare i tamponi ma con una certa tempistica, bisogna aspettare un certo periodo di incubazione che è di 4-6 giorni. Devono andare in quarantena i giocatori che hanno avuto dei contatti stretti, non tutti, ma quelli che sono stati vicini si'".

A proposito dei tamponi il viceministro ha sottolineato che "in alcuni casi sono sopravvalutati, perché è la tempistica dei tamponi che è importante. Non è detto che nella fase di incubazione del virus si risulta positivi al tampone". E ha continuato: "L'esperienza del Genoa ci insegna che l'uso del tampone andrebbe regolamentato. La quarantena resta il gold standard. Bassetti ha ragione a dire che i tamponi fatti così sono vani. I tamponi devono essere guidati da azioni mediche appropriate".

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