Il 29 settembre il Consiglio comunale si pronuncerà sulla vendita ai club: servono 25 sì
A Milano rischiano di vedersi nuvole grigie all'orizzonte, e non solo per il meteo. Lunedì tutti sapranno cosa ne sarà di San Siro e l'aria è già tesa. Dopo l'approvazione della delibera sulla vendita dello stadio a Inter e Milan da parte della giunta, la palla ora è nelle mani del Consiglio comunale.
LE TAPPE
Prima della votazione finale, ci saranno molte discussioni tra le varie commissioni. Nella giornata di giovedì i consiglieri si riuniranno e inizieranno a parlare e analizzare attentamente la possibilità di vendere San Siro e le aree circostanti ai due club. Il weekend, poi, sarà dedicato alle strategie. Il D-Day, come detto, è lunedì 29 settembre. Il Consiglio comunale inizierà intorno alle 16:30: saranno presentati gli emendamenti e poi si deciderà. Il semaforo verde è fissato a 25 voti: senza quelli non si andrà avanti. Il giorno dopo, infatti, scadrà la proposta di acquisto delle squadre al Comune.
Il sindaco Beppe Sala si è detto più volte favorevole alla vendita a Inter e Milan e alla demolizione del Meazza con conseguente costruzione di un nuovo stadio. La maggioranza, composta da 32 membri incluso il primo cittadino, al momento può contare di 23 voti a favore. Due consiglieri, invece, devono ancora sciogliere le riserve. Apertamente contraria Europa Verde. Dall'altro lato, l'opposizione dovrà decidere se astenersi oppure votare contro con l'unica certezza che, in ogni caso, Sala non rassegnerà le sue dimissioni.
I CLUB: "NECESSARIO UN NUOVO STADIO"
Se da una parte la maggioranza di Palazzo Marino sembra spaccata, dall'altra Inter e Milan sono più che mai unite per la costruzione del nuovo impianto. Alla Gazzetta dello Sport, il presidente rossonero Scaroni aveva commentato così la situazione: "Non capisco chi si possa opporre a un progetto che rilancerebbe il futuro del calcio a Milano. Non è questione di politica, in questa storia perdiamo tutti". Anche Beppe Marotta, numero 1 nerazzurro, in questi giorni ha lanciato l'allarme e qualche polemica: "Non abbiamo i criteri per organizzare la finale di Champions e San Siro non è tra gli stadi di Euro 2032. Questo perché è nato un dibattito dove sono intervenuti anche politici di 30 anni fa, molto conservativi e poco innovativi, che non capiscono che Milano è una delle città più belle al mondo dal punto di vista socio-economico-culturale".
Insomma, questi sono i giorni decisivi: lunedì si saprà la sorte di San Siro. La palla è nelle mani del Consiglio comunale e scotta più che mai.