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Roma, Mourinho in conferenza: "Con Lukaku siamo più forti"

Il portoghese ha parlato prima della partita contro l'Empoli, in cui la sua squadra dovrà vincere per non complicare la stagione

16 Set 2023 - 15:14
 © Getty Images

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Josè Mourinho carico per la sfida all'Empoli, che la sua Roma deve battere per rilanciare una stagione fin'ora storta. Il tecnico portoghese ha parlato di Lukaku e delle variazioni che il mercato ha portato ai giallorossi. 

Cosa ne pensa delle parole di Totti?
“Io sono l’allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e dirgli di venire. Parlo con lui di banalità. Questo è il mio rapporto con Francesco nel rispetto della società. La mia vita sociale a Roma è così, non ce l’ho. Totti è nella Roma, non è mai uscito di qua e mai uscirà. Per me lui è sempre qui. Mourinho non ha fatto nulla.”

Che squadra si aspetta di fronte?
"L'importante non è la partenza ma la fine, sono sicuro che l'Empoli non è in crisi perché è ultimo, non è quello il loro potenziale e non finiranno così la stagione. Mi aspetto una squadra tranquilla e con ambizione. Abbiamo vinto quattro partite su quattro con loro, ma sono state tutte difficili. Sono una squadra organizzata, che sta giocando in modo diverso, ma può tornare alla base dell'anno scorso. Abbiamo lavorato con rispetto verso loro e con l'ambizione di vincere la prima partita."

Prima dell'arrivo di Lukaku aveva detto che questa squadra potesse ambire tra il quinto e l'ottavo posto, ora cambia qualcosa? Come sta Smalling?
"Siete sempre negativi, noi siamo più positivi. Smalling è fondamentale per noi, ha una maturità che prima di iniziare a parlare degli errori fatti sa perfettamente analizzare se stesso, è molto facile comunicare con lui. Penso che domani non sarà a disposizione, vediamo l'allenamento odierno, magari torna in extremis per la panchina e per aiutare in caso di necessità, ma c'è grande possibilità che non giochi. Ovviamente è diverso parlare prima e dopo la chiusura del mercato. La Roma ha preso due attaccanti, è praticamente impossibile avere giocatori come Lukaku e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Nelle prime due partite abbiamo giocato con Belotti ed El Shaarawy e non avevamo cambi, nella terza Lukaku ha giocato 15 minuti e adesso vogliamo migliorare. Abbiamo bravi attaccanti, Azmoun è arrivato in una condizione molto difficile dopo l'infortunio e senza allenamenti, ma ha lavorato molto per avvicinarsi a una condizione positiva. Quando Dybala c'è abbiamo sempre un po' di paura, ma anche con la speranza che possa darci una mano importante. Belotti ed El Shaarawy hanno fatto un grande sacrificio, hanno giocato al limite della stanchezza. Ora siamo positivi, i giocatori sono arrivati l'altro ieri, abbiamo bisogno di allenamenti e partite per migliorare, ma sono contento per i giocatori che sono a disposizione. Piazzamento? Il mio obiettivo è vincere domani e l'altro obiettivo sarà vincere la prossima. Voglio vincere tutte le partite."

La Roma ha giocato quasi 110 partite nelle ultime due stagioni, c'è qualche possibilità che alcuni dei giocatori del gruppo storico accusi fatica e tensione in virtù dello sforzo negli ultimi due anni?
"Abbiamo giocato 2 finali europee, il primo anno abbiamo giocato una quindicina di partite, il secondo idem. Non penso che sia un crimine, ma una cosa molto importante per la gioia di una città e per l'autostima dei giocatori e del gruppo. Alla trentesima giornata eravamo terzi l'anno scorso, abbiamo giocato contro il Feyenoord e il Leverkusen e siamo andati in finale, ma ci sono stati gli infortuni di Smalling e Dybala e alcuni giocatori come Matic non potevano giocarle tutte e siamo arrivati stanchi. Dal punto di vista della quantità ne abbiamo meno rispetto all'anno scorso, siamo 20 più i ragazzi della Primavera, che per me non sono un problema ma un'opportunità. Sono felice quando aiuto questi ragazzi e possono diventare importanti per noi. Non abbiamo quantità altissima, ma moltissima qualità. Quando siamo tutti disponibili e in grande forma, e sono convinto che ci arriveremo, penso che siamo una squadra veramente forte. Quando abbiamo dei problemi dobbiamo essere tranquilli ed equilibrati. Ci servono dei punti però, ne abbiamo fatto uno su 9 e ora vogliamo farne. Siamo consapevoli del potenziale e dei problemi che abbiamo, ma lavoriamo con tranquillità."

Come stanno gli altri? Quanta autonomia hanno Dybala e Lukaku?
“Pellegrini è out, Smalling per me è fuori ma delle volte può succedere che possa recuperare all’ultimo almeno per la panchina. Mancini? Lasciami ringraziare Spalletti, ha fatto tanti anni l’allenatore e ha sicuramente la percezione di quando un giocatore non ce la fa per giocare con la Nazionale farlo andare a casa. L’ha fatto con  Mancini, Pellegrini e penso con giocatori di altri club. Siamo rimasti qui con un gruppo di 9 giocatori e 7 erano infortunati. Sono stati qui con il mio staff e siamo un po’ scemi, non abbiamo fatto come fanno alcuni che vanno in vacanza 10 giorni. Siamo rimasti qui, noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Eravamo io , Belotti, Azmoun, i due portieri e i bambini di Primavera. Gli altri 7 solo ieri hanno lavorato ieri con la squadra. Sono disponibili per giocare, abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo gestire bene la gara, prendere qualche rischio. Saranno tutti convocati. Romelu quando è arrivato qui prima del Milan non era in una condizione drammatica, ha avuto molta attenzione con il suo corpo. Renato, Paredes sono arrivati in una condizione peggiore di Lukaku, Azmoun ancora peggio. Romelu con queste due partite in Nazionale è arrivato molto bene, giocherà domani da titolare. Non sarebbe una sorpresa se giocasse 90 minuti. Dybala giocherà. Non sarà facile per lui giocare 90 minuti, lui si sente bene dal punto di vista fisico e vuole giocare. Giocheranno Dybala e Lukaku dall’inizio.”

Quali sono le condizioni di Spinazzola e la questione relativa agli esterni
“Quando un giocatore va in Nazionale significa che è stato preso in considerazione. Andarci è il sogno di tutti. Leo deve lavorare più con noi e fare meglio con noi, se così sarà tornerà a giocare con la Nazionale. Abbiamo diverse opzioni sugli esterni, sono tutti giocatori diversi e hanno bisogno di cose diverse. Dal punto di vista della condizione Kristensen è quello che sta meglio.Karsdorp ha avuto un ritiro difficile con infortuni e il solito ginocchio, con i soliti dubbi di mercato e finalmente ha trovato un po ‘di equilibrio perché sa che rimarrà. Zalewski si è allenato con noi solo ieri, Leonardo è arrivato molto bene dalla Nazionale e si è allenato bene. Stephan ha fatto tutto: attaccante anche. Ha avuto quel piccolo infortunio che fa parte del suo storico, al polpaccio. Non sono grandi infortuni ma non l’hanno fatto allenare per queste due settimane. Sono giocatori utilizzabili in situazioni diverse. Con la crescita della squadra cresceranno anche loro. Kristensen non ci sarà in Europa ma non ne faremo un dramma perché abbiamo più opzioni.”

Sente ancora la necessità di avere qualcuno affianco in determinate situazioni ''borderline''?
“Non sono in controllo totale della situazione. Per questa stagione, la mia intenzione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai per essere nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”

Contro il Milan si è vista una Roma che ha atteso molto, al contrario di quanto si era visto durante l’estate. Qual è stato il momento di preparazione di quella partita in cui lei ha deciso di affrontarla così? Ha qualche rimpianto per aver giocato il match in quel modo?
“Io ho imparato una cosa. La formula del successo è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te stesso, questo è importante. Sentire chi sa più di te o lo staff va bene. Ma chi non è mai stato seduto su una panchina vera o chi non ha mai preparato gare di questo livello, non mi piace”

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